Ricorre oggi il venticinquesimo anniversario della morte del più coraggioso tra i preti, Don Peppe Diana. Il 19 marzo 1994, giorno del suo onomastico, fu ucciso da Giuseppe Quadrano, un camorrista che aspettò il giovane prete in seguito alla celebrazione eucaristica nella sua sagrestia per puntargli la pistola alla fronte ed ucciderlo senza pietà.
La causa dell’omicidio sarebbe stato il rifiuto da parte di Don Diana di celebrare i funerali di un suo parente, cosa che dunque avrebbe dovuto giustificare questo gesto così spropositato. È naturale, però, che probabilmente fu soltanto l’ennesima scusa per poter compiere il suo assassinio, in quanto oggettivamente scomodo per la criminalità organizzata, che già da tempo meditava il delitto di un uomo giusto, ma soprattutto perseverante nel suo intento.
Ogni anno, dunque, in occasione di questo importante giorno l’intera comunità si ferma un attimo e pensa a lui, alla sua storia, alla sua guerra e alla morte atroce ed indegna che ha dovuto subire.
I cittadini, infatti, non si sono dimenticati di lui: ogni anno il ricordo è sempre più forte e le manifestazioni in suo onore non mancano mai; anche quest’anno a Caserta (e in provincia) le iniziative sono davvero tante.
Basti pensare alla presentazione del libro scritto da Luigi Ferraiuolo che si terrà presso la biblioteca diocesana di Caserta, situata in Piazza Duomo, intitolato Don Peppe Diana e la caduta di Gomorra: un nome che desta interesse e curiosità; ma non è finita qui.
Un altro evento da non perdere è la mostra, anch’essa dedicata a Don Diana, e chiamata, pertanto, Don Peppe Diana che sarà allestita nella Cappella del Seminario Casertano, in via del Redentore.
Esperienze, presentazioni, visite e mostre con un carattere storico così importante non devono essere poste in secondo piano perché pongono i cittadini in faccia alla realtà, ma soprattutto aiutano a diffondere la storia, in questo caso, di un uomo che ha impiegato la sua vita a salvare e a lottare affinché non fossero distrutte quelle degli altri.