38enne di Marcianise arrestato: l’eroina viene da Caivano, i Carabinieri indagano sui nomi

glp-auto-700x150
sancarlo
previous arrow
next arrow

Tra i consumatori anche padri di famiglia. Una lunga lista di nomi in codice e numeri di telefono

Da Caivano a Marcianise lo spaccio non ha freni. L’arresto avvenuto nella sera del 16 marzo scorso, la cui notizia è giunta agli organi di stampa soltanto nella mattinata successiva, necessita un approfondimento. L’arrestato in flagranza, un 38enne marcianisano, si aggirava indisturbato per le vie principali della città, finché la sua attività è stata interrotta da un valido gruppo di giovani carabinieri che pattugliavano via Trentola. Era nervoso, intollerante, aveva un fare strano che ha subito insospettito i militari. È scattata la perquisizione: un pacchetto di sigarette, un portafogli, una dose di crack, un’altra di eroina, due di hashish e, per finire, un foglio sospetto. C’erano scritti nomi – tanti nomi – e numeri di telefono.

L’indagine, adesso, è sicuramente concentrata lì. E non finisce qui. La casa dell’uomo poteva dirsi un grande magazzino: trenta dosi di eroina da 30 grammi, tutte confezionate singolarmente in bussolotti di plastica e ben conservate in una scatola di scarpe nell’armadio. Ciò che poco si è detto nelle ore successive l’arresto noi tenteremo di dirlo qui.

La succursale di Caivano

glp-auto-336x280
lisandro
SanCarlo50
previous arrow
next arrow

Innanzitutto questo può dirsi il primo di una lunga serie di arresti sotto la guida di un nuovo comandante dei carabinieri, giovane come quasi tutti i militari operativi a Marcianise. Il punto, però, è tentare di spiegare dove sono diretti gli investigatori al momento. Il 38enne agli arresti – è la domanda da porsi – per chi lavora? Certo non poteva procurarsi da solo un “arsenale” di stupefacenti pronto per essere rivenduto. E sì, perché fonti accreditate ci fanno supporre che si tratti di un rappresentante “porta a porta”, uno di quei ragazzi, manovalanza della criminalità organizzata, impiegati per vendere a piccoli e grandi acquirenti. Siamo in presenza di uno di quelli che fanno da tramite tra Caivano e Marcianise, e non solo. Ecco perché non possiamo nemmeno parlare di una “piazza di spaccio” come la intendiamo di solito.

È qualcosa di molto più grande! Dunque è questo su cui i carabinieri starebbero lavorando: un’operazione di contrasto a quella che è davvero piazza di spaccio ed è proprio a Caivano, territorio della città metropolitana di Napoli, in grado di controllare ed estendersi fino al territorio casertano. Epperò Marcianise giocherebbe un ruolo assai importante in questi traffici. Data la sua posizione geografica tende a diventare una delle filiere dello spaccio, più piccola per importanza, naturalmente, ma molto efficiente per la vendita al dettaglio dello stupefacente. Parliamo, infatti, di droghe anche molto “pesanti”, cioè pericolose, come l’eroina, che viene consegnata ai rivenditori locali già pronta per essere venduta ai consumatori. E proprio questi ultimi sono quelli che preoccupano. Come tutti i mercati, anche quello della droga segue le leggi dell’economia della domanda e dell’offerta.

Sposati con figli: frontiere dello spaccio

A domandare questo “bene” di consumo sono sempre più persone. Alcune fonti ci riferiscono che più della metà sono uomini di età compresa tra i 30 e i 35 anni. In buona parte, si contano, tra questi, anche persone sposate e con più di un figlio a carico. Dati, questi ultimi, riferibili soprattutto al circondario marcianisano.

Lodevole, dopo tutto, il lavoro degli uomini della stazione di Marcianise, guidati dal Maresciallo Saviano, che a poco più di un mese dalla sua nuova assegnazione, conta già un primo successo. Eppure la macchina della giustizia non si ferma qui. Risalire all’organizzazione centrale sarà un duro lavoro di squadra. Restano da esaminare i nomi – alcuni anche da decodificare – presenti nel lungo elenco del 38enne, che potrebbero essere tanto clienti compratori, quanto fornitori. Il fatto che tra le cose sequestrate, poi, non ci fossero pure i soldi, rafforza la tesi del collegamento con la piazza napoletana e che l’arrestato non fosse un pusher di grado semplice.

Quella che oggi già rappresenta una sorta di succursale caivanese, merita di ritornare la pianura soleggiante dal clima mediterraneo, che ha dato i natali ad una lunga tradizione di popolo, forte nelle sue radici semplici ma eleganti. Tutta la Terra di Lavoro merita di godere della pace che tanti lavoratori e lavoratrici hanno costruito col sudore della propria fronte per garantire una stabilità alle generazioni che sarebbero venute dopo di loro. Ingiusto sarebbe gettare tutto questo al vento.