Air Mobilità Caserta, servizio insufficiente per le frazioni, la denuncia di una madre

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Brizzi: “I parcheggi a pagamento si organizzano a mo’ di “criminalità organizzata”

Il trasporto pubblico locale è sempre stato un problema a Caserta e non è una novità.

I cittadini addirittura sono stati negli anni disabituati alla mobilità pubblica senza auto personale, grazie a decenni di gestioni imbarazzanti e distorte, talvolta assenti sul territorio.

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La speranza, con l’arrivo della AIR MobiliCampania, era quella di assistere ad una rivoluzione che realmente coprisse l’interezza del territorio, almeno quello urbano.

Lo spiega meglio Francesca Brizzi, una madre alle prese con la quotidianità di questa città, ma anche una cittadina attiva che da sempre ha fatto della lotta per un trasporto pubblico migliore la sua battaglia.

Ieri, come tutti i giorni vado alla stazione di Caserta per prendere mio figlio che torna dall’università, lo accompagno e lo vado a prendere con mille difficoltà lavorative“, racconta la Brizzi.

Ebbene non vi dico le fila di genitori che accompagnano e vanno a riprendere i figli che chiaramente abitano nelle frazioni, e così in questa Caserta ridotta al degrado totale, si, siamo passati dalla padella alla brace da “CLP” finita come è finita, alla Air-IMmobilitá, che non ha alcun servizio dalle frazioni alla stazione e viceversa, forse due corse nella giornata.

Una vergogna senza precedenti, il traffico è paralizzato, i parcheggi a pagamento si organizzano a mo’ di “criminalità organizzata”, fuori gli ospedali, fuori i centri di cura oncologici e co’, fuori i centri per assistenza sanitaria e oltre.

Quindi approfittiamo della sofferenza delle persone per farne un business.
A mio avviso, una città, volutamente, senza trasporto pubblico è una città criminale”.