Arresti via Trento, oggi assemblea pubblica a Via Acquaviva per riscattare il quartiere

Rione Acquaviva, volontari
La villetta di via Arno, nel quartiere Acquaviva, simbolo di un riscatto dei beni comuni della zona
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Le vicende salite alla ribalta delle cronache nelle ultime settimane relative al quartiere Acquaviva e a via Trento a Caserta preoccupano non poco coloro che di quest’area se ne occupano da sempre, cittadini, volontari e associazioni, come per esempio il Comitato Città Viva.

Gli arresti per spaccio in Via Trento e Piazza Sant’Anna della scorsa settimana non sono altro che l’ultimo campanello di allarme di una situazione sociale gravissima – scrivono gli attivisti – Il Quartiere Acquaviva ha bisogno di alternative, di veri spazi di aggregazione e di educazione per bambini e ragazzi, di case sicure e dignitose per i suoi abitanti, di verde pubblico fruibile e non di ulteriori parcheggi e costruzioni.

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Vi invitiamo all’assemblea di mercoledì 16 febbraio alle ore 18.00 nella piazzetta di via Trento per provare a costruire insieme questa alternativa, a partire da chi nel quartiere ci vive e ogni giorno si trova ad affrontare tutto questo, dalla forza di riscatto dei cittadini, dalle associazioni, le parrocchie le scuole. Tutti insieme possiamo provare a rinascere“.

E il Comitato che in questo quartiere ha preso vita e ha cominciato ad operare con fatica ma anche con risultati intorno alla questione dei beni comuni, ha sempre cercato nella popolazione, nei residenti, soluzioni condivise per migliorare la qualità della vita del territorio, a partire dalle villette, dall’integrazione con gli immigrati, dalla riqualificazione delle aree comuni ecc.

Non è nostro compito fare i giudici – dice Vincenzo Fiano, uno degli storici responsabili dell’associazione – Possiamo però ricostruire quello che è successo prima. Perché nel quartiere ci viviamo, e Via Trento la conosciamo. E sappiamo che a questa zona nessuno ha dato un’opportunità reale.

Spazi verdi chiusi da una vita, come via Avellino. Spazi sociali non esistenti, perché una sede al Comitato Città Viva è stata sempre negata, o chiusa quando l’avevamo trovata.
Spazi sportivi chiusi, sequestrati alla comunità, come il Palavignola.

Si parla di nuovi parcheggi e forse case nuove da costruire in zona Saint Gobain, collegati a fondi che dovrebbero servire a migliorare la qualità dell’abitare: siamo sicuri che questo non sia rimasto come titolo di un progetto che parla per lo più di altro, invece di diventare una progettualità che metta i cittadini al centro?

Vogliamo parlare delle case popolari? L’istituto, oggi ACER, non si è mai assunto la responsabilità di essere il proprietario di maggioranza, e le case sono in condizioni indignitose. ACER si nega anche per fare la pratica del Superbonus 110%: va contro i propri stessi interessi, e non investe su Via Trento.

Il Lavoro? Quello sottopagato, a nero, pesante, discriminante? O quello promesso in campagna elettorale, marciando sulla disperazione della gente? Più che in quale strada, mi viene da chiedere: Ma in quale società si cresce“?

E ancora
Non è ipocrita indignarsi di scelte sbagliate quando tante porte sono rimaste chiuse? Personalmente, non voglio rassegnarmi a vedere questa zona come un tunnel senza uscita, ad aspettare che altri ragazzi finiscano nel tritacarne, che altre famiglie si rovinino.

MERCOLEDì 16 FEBBRAIO DIAMO NUOVA FORZA AD UN PERCORSO DI RISCATTO DEL QUARTIERE.

ASSEMBLEA nella PIAZZETTA tra via TRENTO e via ACQUAVIVA, alle ore 18.00.
Cittadini, genitori, maestri e insegnanti, residenti delle palazzine, commercianti. Se qualcosa cambia, è perché iniziamo a fare un PATTO TRA DI NOI per raggiungere alcuni obiettivi concreti. Apertura delle villette, ristrutturazione delle palazzine, spazi sociali, percorsi educativi, rete tra società e scuole. La nostra sicurezza si costruisce a partire da qui”.