Capua, il Conciato Romano protagonista del primo appuntamento di “Sao ko kelle terre”

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La sera di giovedì 30 marzo 2023 si è tenuto a Capua il primo appuntamento della serie “Sao ko kelle terre – a cena per conoscere i prodotti di terra di lavoro“, il ciclo di cene che rientra nell’ambito di “Capua il Luogo della Lingua“, il festival culturale diretto da Giuseppe Bellone.

Come suggerisce il sottotitolo, la serie di cene ha la finalità di far conoscere i prodotti enogastronomici di Terra di Lavoro e tutto quello che c’è dietro: persone, personaggi e storie.

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La serata inaugurale si è svolta presso il nuovo ristorante Matres, all’interno di Palazzo Lanza. Protagonista il Conciato Romano, il formaggio più antico del mondo e presidio Slow Food, prodotto dall’Agriturismo Le Campestre di Castel di Sasso.

La serata è stata condotta da Mariamichela Formisano, giornalista de Il Mattino e responsabile della comunicazione di di “Capua il Luogo della Lingua”. Accanto a lei Fabiana, Mara ed Enza, le giovani e brillanti titolari del ristorante Matres.

Tra una portata e l’altra Manuel Lombardi, dell’Agriturismo Le Campestre, ha incantato i commensali raccontando il Conciato Romano. Un prodotto d’eccellenza con alle spalle una storia antichissima e tanto affascinante. Forte delle sue oltre cento apparizioni televisive, Manuel ha dato un assaggio dell’ultimo capitolo della storia del Conciato Romano: la riscoperta di un formaggio di fossa dal sapore unico eppure dimenticato, riesumato dalle ceneri della Storia dalla famiglia Lombardi e portato, tra tanti esperimenti e peripezie, ad essere il prodotto riconosciuto e celebrato che conosciamo oggi.

“Il Conciato Romano ha un sapore molto forte e non può piacere a tutti, non deve piacere a tutti – ha spiegato Manuel Lombardi – Molti produttori rendono i vini più “piacioni” per vendere di più ma non è questa la strada giusta, i prodotti enogastronomici devono conservare la propria identità”.

Il menù della serata è stato concepito dal ristorante Matres di Capua per esaltare al meglio il Conciato Romano:
Come entrée è stata servita una focaccia al sugo di pomodoro con scaglie di conciato;
Per antipasto un raffaello salato, ovvero una polpetta di formaggio, servita su una crema di papaccelle. Piatto dal sapore inusuale ma molto equilibrato e delicato;
Per primo, fusilli avellinesi ai tre pomodori con coulis di basilico e scaglie di conciato;
Il secondo piatto era costituito da una tagliata di manzo, carciofo capuanella e soffice di patate;
Sorprendente il dessert, giocato sul contrasto dei sapori: pera spadona cotta con Conciato Romano, conditi con un crumble di frolla e riduzione al Casavecchia.

Al termine della serata Mariamichela Formisano ci ha regalato un’anticipazione: il prossimo appuntamento sarà dedicato all’olio extravergine da oliva corniola Azienda Olivicola Ragozzino / De Marco.