Ha destato enorme scalpore in tutto il Paese l’episodio avvenuto ieri sulla SS7 Bis, per tutti la Nola-Villa Literno, dove un cartellone segnaletico all’alba è caduto al suolo per via delle fortissime raffiche di vento che imperversano da ore sulla Campania. Una tragedia sfiorata, un episodio che si è concluso senza feriti solo grazie al fatto che in quell’orario la strada era poco trafficata: per tutta la giornata si sono registrati rallentamenti nel tratto al confine tra le province di Napoli e Caserta e solo nel pomeriggio inoltrato di martedì è stato rimosso il restringimento della carreggiata allestito al km 28.500.
Ovviamente la segnaletica presente su tali importanti arterie stradali è realizzata (o almeno dovrebbe esserlo) per resistere agli agenti atmosferici nel periodo compreso tra un controllo e il successivo. Per questo l’Anas ha disposto ulteriori verifiche per capire se la responsabilità di questo grave incidente possa essere attribuita a qualcuno: poco dopo l’episodio sono intervenuti sul posto vigili del fuoco e personale addetto ai lavori per verificare tutti i dati a disposizione.
Il sostegno verticale è rimasto ben saldo al suolo e il crollo è dovuto quindi al cedimento della saldatura che congiunge la parte verticale e quella orizzontale: proprio quest’ultima infatti è caduta sulla carreggiata.
In attesa che vengano svolte ulteriori analisi, dalle pagine del noto quotidiano online Fanpage Rosaria Capacchione avanza un’ipotesi spaventosa, quella secondo la quale il cartellone crollato potrebbe non essere stato sottoposto alle prove di resistenza al vento e soprattutto (così come accaduto negli anni scorsi quando in occasione di alcuni incidenti diverse Procure evidenziarono l’utilizzo di materiali scadenti per realizzare strutture simili) potrebbe essere stato fabbricato con ferro di scarsa qualità, probabilmente prodotto in Cina con scarti di materiali ferrosi.