A CASERTA c’è una vera e propria emergenza Affitti. Il Mercato immobiliare delle Locazioni è in grandissima difficoltà a causa di diversi fattori che stanno incidendo, e non poco, su un settore un tempo assai dinamico e vivace.
CASERTA. Affittasi locale commerciale. Basta farsi un giro per la città, al centro in maniera assai marcata ma anche in periferia, per rendersi conto dell’innumerevole quantità di cartelli, spesso assai sbiaditi, perché esposti da troppi mesi se non addirittura da anni. I negozi non si affittano ma sono li in bella mostra sempre più vuoti e abbandonati, le case invece sono introvabili, letteralmente scomparse dal mercato e non solo nella città di Caserta.
Qual è il motivo o quali sono le cause che hanno portato a questa situazione?
A rispondere alle domande che i clienti si fanno in questo periodo è Pino Contestabile, agente immobiliare con esperienza ultratrentennale e componente del consiglio Provinciale e Regionale della FIAIP la “Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali”.
“Il caro bollette, l’aumento fuori controllo di tutti i materiali per l’edilizia (che incidono in maniera determinante anche sulle ristrutturazioni dei locali) e non ultima per ordine di importanza, l’inflazione, stanno contribuendo alla desertificazione dei centri storici e delle periferie delle città, di quel tessuto, economico-commerciale, che invece sta prendendo sempre più piede nei centri commerciali e nel commercio on-line.
Completano lo scenario, in una sintesi dell’analisi della situazione, l’assenza di visione e di sviluppo di chi, con politiche di incentivazione alle aperture e con fiscalità di vantaggio dovrebbe favorire il commercio di vicinato e l’integrazione della città con i monumenti patrimonio Unesco che non creano, purtroppo, nessun indotto economico, se non per specifiche e limitate attività.
“Senza una visione programmatica e senza strategie condivise non può esserci sviluppo, ne, la città di Caserta, può aspirare a diventare città turistica”. Anche la tassa di soggiorno, temo, finirà per non dotare la città di quei servizi efficienti ed efficaci ad incentivare il turista a rimanere qualche giorno in più in città.
Problema assai diverso invece per la locazione delle case da abitazione.
I clienti girano a vuoto per la città senza trovare soluzioni disponibili ed anche le agenzie immobiliari hanno disponibilità di immobili da affittare sempre più limitate, finendo per raccogliere richieste, che sempre più spesso, non riescono a soddisfare.
Oggi abbiamo un rapporto Richiesta/Offerta di 20 a 1, non ci sono case da affittare per abitazione a medio e lungo termine, sempre più proprietari optano per locazioni brevi o ad uso turistico (B&B e Case vacanza) dove rischio morosità è praticamente zero e l’immobile è sempre nella disponibilità degli stessi.
Qualcuno potrebbe pensare alla necessità di nuove costruzioni, assolutamente no.
Il mercato avrebbe invece necessità non di altre costruzioni a fini speculativi ma di costruzioni di edilizia convenzionata a canoni calmierati da destinare alle tante famiglie che oggi non possono permettersi canoni di affitto a prezzo di mercato e alle giovani coppie a cui non sempre riesce di accedere ai mutui per l’acquisto, oggi per gli stessi anche agevolato, con garanzia dello Stato, ma non accessibile a tutti.
E’ una situazione che in tantissimi anni di professione non ho mai vissuto e che sta purtroppo diventando una vera e propria emergenza sociale, non solo locale, ed a cui solo il Governo centrale può dare soluzione.
Come! Secondo lei quali potrebbero essere le proposte o le soluzioni?
E’ necessaria una riforma strutturale del sistema, finalizzata alla risoluzione delle problematiche che tengono bloccato un mercato che potrebbe invece incidere, e non poco, sul PIL del paese, dando agli inquilini la possibilità di incentivi fiscali e un nuovo mercato a cui attingere e al tempo stesso concedendo ai proprietari, che non fanno servizio sociale, gli strumenti giusti e non ulteriormente gravosi in caso di problematiche, nel corso del rapporto locativo, così da avere meno timori e preoccupazioni nel rimettere il proprio immobile sul mercato.
Quali interventi o quali misure potrebbero servire in concreto?
Giustizia in materia più rapida, contratti di locazione che in caso di inadempienza contrattuale devono poter diventare titoli esecutivi per una azione di sfratto, incentivi fiscali tesi a favorire una riduzione dei canoni (che non può essere la cedolare secca anche sulle locazioni commerciali, dove invece vedrei più adatto un “canone concordato commerciale” al ribasso naturalmente per favorire nuove aperture) valutare anche, con tutte le tutele del caso una CRIF “Bonus – Malus” pubblica degli inquilini a cui abbinare un punteggio di merito, potrebbero a mio avviso favorire un nuovo e più funzionale modello con un riposizionamento di pesi e contrappesi sulla bilancia del mercato delle locazioni e rimettere, così, in moto un sistema da troppo tempo bloccato.
Pino Contestabile, Titolare – Amministratore presso Contestabile immobiliare Caserta, già Presidente Provinciale presso Fiaip – Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali