A volte succede di voler raccontate piccole storie, di quelle che non dovrebbero occupare le copertine dei giornali, eppure diventano significative di un momento, di una città, di chi siamo, piccole storie di solidarietà che dovrebbero essere la norma di comportamento di un popolo, di una cittadinanza ma che troppo spesso rappresentano lo straordinario. Non è il racconto di un’azione eroica, ma di un semplice comportamento di normale “umanità”.
Abbiamo tutti letto, restando non poco dispiaciuti di svariate storie, all’inizio di questa emergenza, che raccontavano episodi di mancati soccorsi a persone colte da malore in strada per la paura di restare contagiati, e ci siamo chiesti, noi cosa avremo fatto, così accade che una piccolissima storia come quella accaduta questa mattina al Parco Cerasole a Caserta, scaldi il cuore e faccia ben sperare, un evento forse insignificante ed anche abbastanza frequente: un uomo anziano è caduto malamente in strada, è inciampato ed è rimasto in terra, tra i passanti, ma dopo pochi minuti è stato prontamente soccorso.
La città si è ripopolata e riprendono anche le consuete attività quotidiane, seppur in misura ridotta ma con rinnovata energia. Così il signor Giuseppe, 85 anni, considerata anche la bella giornata di sole, dopo il lungo lock down ha deciso di recarsi all’ufficio postale a piedi.
Come troppo spesso capita alle persone anziane, causa le difficoltà di deambulazione, ma anche purtroppo per le pessime condizioni delle strade, che troppo spesso vengono denunciate, ma non sempre vi si pone un repentino rimedio, il signor Giuseppe è incappato in una discrepanza del marciapiede ed è caduto malamente.
La botta lo ha lasciato dolorante in terra e incapace di muoversi, mentre qualche passante che lo ha intravisto decideva se era il caso di soccorrerlo o meno, considerate le norme di distanziamento sociale, ma più che altro il timore di avvicinarsi a qualcuno di estraneo, seppure questi in difficoltà, nonostante le aperture al lock down restano infatti alti i timori di contagio.
Per fortuna un ragazzo di passaggio, non ha esitato e senza pensarci due volte si è avvicinato all’uomo aiutandolo ad alzarsi e caricandolo nella propria auto per poi poterlo riaccompagnare presso la sua abitazione, abitando in zona.
Il signor Giuseppe ancora dolente è potuto così rientrare ed attendere le cure prestategli dall’unità del 118 poi chiamata dai familiari, con nel cuore il desiderio di ringraziare ancora quel giovane che munito solo della propria mascherina non ha esitato a prestare soccorso.
Non conosciamo il nome di questo ragazzo, e nemmeno il signor Giuseppe lo conosce, ma insieme a lui, un ringraziamento è anche da parte nostra e di tutta la civile società, perché nemmeno il Coronavirus possa farci stancare di renderci utili al nostro prossimo, di metterci a disposizione, e perchè no, anche di raccontare le piccole cose buone, le buone azioni che accadono intorno a noi.