
“In questa casa abitò e vi morì il 1 marzo 1773 Luigi Vanvitelli, Architetto Reale”, questa l’iscrizione riportata sulla targa inaugurata stamane in Largo Sant’Elena a Caserta, affianco alla omonima chiesetta, che rende finalmente giustizia ad un clamoroso falso storico.
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All’inaugurazione erano presenti, fra gli altri, il Sindaco Carlo Marino, il presidente di Storia Patria di Terra di Lavoro Alberto Zaza D’Aulisio, gli assessori Emiliano Casale e Tiziana Petrillo e qualcuno dei 548 firmatari della petizione lanciata sul Web.
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Da segnalare che, anche se il problema è stato sollevato da un tam tam mediatico innescato da una segnalazione di Nando Astarita, cultore ed estimatore della storia casertana, il paletto di supporto è stato donato dalla società Intro, mentre la targa in marmo è stata donata da Carlo Marino, Emiliano Casale e Tiziana Petrillo. In particolare c’è da segnalare che i due assessori hanno fin da subito abbracciato l’iniziativa e si sono prodigati affinché fosse portata a termine nel migliore dei modi.
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Tutto ciò è stato reso possibile anche grazie alla disponibilità della Famiglia Pellegrino, proprietaria dell’immobile e di Fabrizio Fusco, che attualmente occupa con il suo studio l’appartamento al primo piano, che fu dell’illustre architetto Luigi Vanvitelli.
(Credit Photo by Carlo Riccio)
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Nando Astarita, assente all’inaugurazione perché all’estero, ha commentato l’evento sul suo profilo Facebook: “È fatta! La vera casa di Vanvitelli, per quanto appaia più dimessa di quella farlocca, ha finalmente ottenuto il suo riconoscimento, ha ritrovato la sua identità. Certo, ci son voluti appena 150 anni e non poca fatica a far emergere il caso e ad ottenerne la soluzione nel clima d’indifferenza e superficialità che diffusamente ci caratterizza enti ed associazioni storiche incluse. [leggi tutto]”