Suscita polemiche la segnalazione sul gruppo Facebook di cittadinanza attiva Ciò che vedo in Città Caserta, del giovane immigrato che pulisce la strada a viale Lincoln a Caserta in cambio di qualche offerta.
Molto probabilmente si tratta di uno dei migranti irregolari che si trovano sul territorio e cercano di guadagnare qualcosa nel migliore dei modi possibili, in questo caso, con un’attività davvero sensata, dare una pulita al luogo che frequenta o forse in cui vive.
“Apprezzabile l’iniziativa del giovane di colore – scrive Maria Rosaria Papale, la cittadina che ha pubblicato le foto e segnalato l’iniziativa – per carità, si guadagna il pane facendo qualcosa di utile per la comunità, ma mi chiedo come è possibile con tutti i soldi che il comune incassa con la Tarsu, abbiamo le strade così sporche?
L’ho incrociato questa mattina, puliva la strada e aveva con sé un cestino per le eventuali offerte. È ammirevole, senza dubbio. Ma ripeto, gli utenti pagano a caro prezzo perché allora le strade sono sporche? Dove finiscono i soldi dei casertani? Sono basita”.
Ma a quanto pare non è il solo in città come testimonia un altro membro del gruppo, Giuseppe Scialla: “L’ho già visto, forse lo stesso ragazzo, era davanti alla villetta Padre Pio e faceva la stessa cosa. Per conoscenza rilevo che il Comune di Caserta ovvero noi cittadini paghiamo, info da notizia di stampa, un milione di euro al mese alla concessionaria del servizio di igiene urbana”.
Qualche tempo fa anche a Napoli, precisamente a Bagnoli, un’analoga iniziativa di tre ragazzi africani che armati di scopa, paletta e grembiule ripulivano strade e giardinetti in cambio di qualche spicciolo lasciato dai passanti, aveva suscitato centinaia di risposte polemiche, da chi criticava l’amministrazione comunale, a chi dava il via ad una vera campain contro l’immigrazione clandestina a chi invece plaudiva all’iniziativa dei giovani.
A qualcuno che si è preoccupato almeno di avvicinarli e chiedere loro perché lo facessero, hanno risposto: “Non vogliamo mendicare, nè delinquere assolutamente, nel frattempo che le nostra situazione amministrativa e burocratica venga formalizzata e ufficializzata, o che le nostre sorti migliorino, cerchiamo di fare qualcosa di buono per la comunità che ci ospita”.
Le foto sono di Maria Rosaria Papale