Castel di Sasso, recuperato ordigno bellico da mortaio risalente alla seconda guerra mondiale

Castel di Sasso
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In data odierna, presso il comune di Castel di Sasso, è stato avviato e portato a termine nel giro di poche ore il recupero dell’ordigno bellico da mortaio ( da 107 mm HE), utilizzato durante la seconda guerra mondiale. L’ operazione ha visto la partecipazione sinergica della protezione civile “Friento”, della stazione dei carabinieri di Formicola, del personale militare del ventunesimo Reggimento Genio Guastatori della Brigata Garibaldi di Caserta. Una volta recuperato il pericoloso ordigno è stato trasferito e fatto brillare, rispettando le misure precauzionali, in una cava in disuso nel comune di Pontelatone.

L’ordigno era stato ritrovato nel corso della storica campagna “Spiagge e fondali puliti”, quest’anno estesa con enorme successo anche a fiumi, laghi e torrenti, tenutasi nei giorni 13-14 e 15 maggio e organizzata dall’associazione Onlus “Legambiente Castel di Sasso”. La tempestiva segnalazione dei volontari alla stazione dei carabinieri di Formicola ha permesso di mettere in sicurezza la zona antistante.

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L’evento richiama alla memoria la storia del piccolo centro casertano che, a causa della sua posizione strategica e della sua conformazione geografica, in parte collinare e in parte pianeggiante, è stato teatro di sanguinose battaglie durante il grande conflitto. Memorabile fu l’avanzata organizzata dall’esercito americano nella località di Piana di Monte Verna, dove era anche stato allestito un ospedale da campo, per cercare di assediare l’esercito tedesco, strategicamente più tattico. Due coraggiosi soldati sacrificarono la loro vita per proteggere i battaglioni che risalivano la via per Monte Cassino, in cerca di fuga e di riparo. Testimoni dell’accaduto indicano due punti strategici dell’operazione militare: la località di Cisterna, da cui un unico soldato tedesco, fattosi poi saltare in aria con il suo carrarmato, cannoneggiava la gola della valle , cioè Strangolagalli , e Querceta, dove esiste ancora una sorta di fortezza di pietra, scavata nel terreno, che proteggeva il soldato tedesco dai proiettili e custodiva una riserva enorme di munizioni. Numerosi, nel corso degli anni, sono stati anche i ritrovamenti di proiettili, appartenenti ai carri corazzati, e abbandonati nella fuga per mancanza di tempo o per alleggerire il peso dei soldati in ritirata.

Il ritrovamento dell’ordigno bellico ha risvegliato l’orgoglio della piccola comunità, consapevole di aver contribuito a costruire un pezzo indelebile della nostra storia. I ricordi dei più anziani siano in ogni occasione il giusto monito per le menti curiose delle giovani generazioni.