Oggi nasceva nel 1881 il pittore Pablo Picasso, considerato uno genio ed un teorizzatore del mondo pittorico. Come Leonardo, di cui ho parlato in un articolo apparso su CasertaWeb il 3 Ottobre, anche Picasso cercava nell’arte l’oltre e l’irraggiungibile, vero e proprio teorema che lega le sue opere, nonostante intendesse la pittura, inizialmente, come attività ludica. Un aspetto poco conosciuto del malghegno è quello poetico, in quanto non tutti sanno che Picasso compose anche poesie.
Il connubio poesia e pittura
Il rapporto tra letteratura ed arte è attestato e documentato in quasi tutte le epoche. Esse sono accomunate dall’uso di un linguaggio settoriale, sempre in evoluzione, spesso figurativo, apparentemente semplice ma a volte criptico. Entrambe, infatti, sono espressione dell’animo umano che si tormenta nel cogliere, all’interno della propria interiorità, quello spunto perfezionistico, tale da permettergli di realizzare le proprie opere: spesso sono la conclusione di un iter interiore, che, solo dopo vari martoriati tentativi, aborti ed atti collerici, giunge a ciò che si desidera. Ecco perché spesso poeti e letterati, unendosi, riuscirono a creare moltissime correnti artistico-letterarie, ognuna con un proprio manifesto.
Questo tema è stato oggetto di una mostra Poeti/Pittori/Poeti, tenutasi nel 2017 ad Alba, in provincia di Cuneo, curata da Marco Vallora. È stato anche pubblicato un libro su questo argomento, limitato al periodo otto-novecentesco, intitolato Poeti Pittori e Pittori Poeti. Poesia ed arte tra Otto e Novecento, a cura di Fabio Scotto e Marco Sirtori.
Pablo Picasso ed i suoi amici poeti
Ma chi sono i letterati che hanno influenzato Picasso? Leggendo le varie testimonianze dell’epoca appaiono i nomi di Apollinaire e dei surrealisti André Breton, Max Jacob e Paul Eluard. Partiamo dal presupposto che in quell’epoca la corrente letteraria principale era il Simbolismo: il suo Manifesto apparve nel 1886 e fu redatto da Jean Moréas; in esso la mutevole realtà intorno a noi veniva analizzata dal punto di vista soggettivo di chi la osservava, rompendo con il linguaggio tradizionale ben categoricamente strutturato ed inserendo l’imagerie symboliste, l’immaginazione simbolista fantastica; nell’arte questo si esprimeva con l’allontanamento dei soggetti pittorici reali e la sostituzione con opere a tema leggendario.
Proprio Apollinaire cercò di unire il Simbolismo al movimento spirituale-sperimentale denominato il Surrealismo. Il suo principale esponente fu André Breton, influenzato dai concetti comunisti, dalle teorie psicoanalitiche di Freud e dalle idee positiviste del filosofo Bergson, sebbene questa corrente ebbe diversi dissidi interni tanto che spesso uscirono nuovi manifesti; nella letteratura, si cercava di dare voce all’anima seguendo un percorso psicoanalitico e filosofico, tanto che il risultato fu la creazione di immagini oniriche, espresse nell’arte dalle tecniche del Dalì, su cui ho scritto un trafiletto apparso su Caserta Web il 22 settembre 2018.
La poesia I quadri di Pablo Picasso
Tutto questo è inserito nella poesia del pittore malghegno, scelta per l’appuntamento di oggi, intitolata I Quadri, di cui riporto il testo.
I QUADRI
I quadri sono donne pazze
appuntati sul cuore
delle bolle scintillanti
per gli occhi stretti alla gola
dal colpo di frusta carambolesco
che agita le ali
intorno al quadrato del suo desiderio.
In questa poesia il poeta cerca di spiegare come egli teorizza la produzione artistica; i quadri sono assimilati simbolicamente a donne pazze, che sono fisse nel cuore, simili a bolle scintillanti, quindi preziose e visibili agli occhi ma l’idea del quadro rimane stretta in gola, espressione che denota l’ineffabilità di esprimere a parola la creazione artistica.
Solo all’improvviso grazie ad un colpo di frusta carambolesco ossia attraverso una intuizione di dolore e gioia insieme, simile ad un uccello che tenta di avvicinarsi ad un desiderato frutto ma rimane distante e quindi batte le ali, si può concretizzare l’idea da porre sul quadro, qui intesa come desiderio (lemma surrealistico), come si evince negli ultimi due versi che agita le ali/intorno al quadrato del suo desiderio.
Quindi, il simbolismo e il surrealismo sono stati uniti sì da Apollinaire ma anche dal geniale Picasso, pittore ma a questo punto anche letterato a pieno titolo, di cui oggi ricordiamo la nascita. Alla prossima!