Decreto Draghi, no zone gialle fino al 30 aprile ma la Campania potrebbe essere l’unica regione arancione

Decreto ponte, zona arancione nel weekend 9-10 gennaio
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Come sappiamo il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo decreto. Giusto per ribadire: la bozza prevede che si applichino solo misure da zona arancione e rossa, ma dispone per il Cdm la possibilità di prevedere possibili deroghe nel caso di bassi contagi e dati particolarmente buoni, esiti della campagna di vaccinazione.

Saranno valide quindi dal 7 fino al 30 aprile le norme del nuovo decreto Draghi, confermata la sospensione della zona gialla: si applicheranno solo misure da zona arancione e rossa.

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Tra le altre novità, l’obbligo di vaccinarsi contro il Covid per medici, infermieri, operatori sanitari e anche farmacisti: sarà “requisito essenziale” per l’esercizio della professione. Per chi rifiuta è previsto lo spostamento a “mansioni, anche inferiori” oppure come ultima alternativa anche la sospensione dal lavoro.

Infine, è confermato il ritorno a scuola anche in zona rossa fino alla prima media: i governatori non potranno emanare ordinanze più restrittive per sospendere l’attività in presenza.

E non ce lo aspettavamo, in questa nuova situazione le notizie per la Campania non sono cattive: la nostra potrebbe essere infatti l’unica regione a cambiare colore nella settimana successiva alla Pasqua. La curva dei contagi è sensibilmente calata e i dati sono da zona arancione per la seconda settimana consecutiva, ed è quindi quasi certo che diremo addio alle restrizioni della zona rossa, a meno che qualcosa non cambi in negativo nei prossimi giorni.

I dati verranno analizzati oggi 2 aprile dalla Cabina di Regia e il passaggio da rosso ad arancione per la Campania potrebbe avvenire martedì 6 aprile, il giorno dopo Lunedi in Albis.

E dal 3 maggio 2021 è consentito anche lo svolgimento delle procedure selettive in presenza dei concorsi banditi dalle pubbliche amministrazioni. Lo svolgimento delle prove deve avvenire “nel rispetto delle linee guida validate dal Comitato tecnico scientifico”. Si prevede l’obbligo per i candidati di produrre la certificazione di un test antigenico anche negativo effettuato nelle 48 ore precedenti. Inoltre: la durata massima della prova limitata a un’ora e svolgimento delle prove in sedi decentrate a carattere regionale.