Nuovo DPCM, proteste in tutta Italia, dopo Napoli anche Milano e Torino. Allarme del Viminale: saccheggiati i negozi

Una immagine dopo gli scontri in una delle piazze italiane per protestare contro il nuovo DPCM credit by ilpost.it
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L’Italia è esplosa da nord a sud. Le proteste iniziate a Napoli, nel giro di 24 ore sono divampate, toccando tutti i grandi centri del Paese: Milano, Torino, Catania. Si scende in strada contro il nuovo DPCM che contiene le misure per arginare la diffusione del contagio da coronavirus e che prevede come si sa, tra le altre cose, la chiusura di bar e e ristoranti alle 18.

Il Viminale lancia l’allarme, a Milano fermati in 17 per gli scontri di piazza, sassi e petardi contro la sede della Regione Lombardia, un agente ferito, è stata persino lanciata una molotov verso un’auto della polizia locale. A Torino negozi saccheggiati, sembra che a provocare i disordini siano stati soprattutto giovanissimi e sale il bilancio dei fermati: sono dieci secondo la Questura.

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Mentre a Napoli la protesta diventa pacifica ma sono in migliaia a scendere in piazza Plebiscito. <davanti a un ristorante di via Santa Lucia, una bara è stata ancorata e i manichini di due camerieri sono stati impiccati. “Siano i ricchi a pagare questa crisi”, i cartelli esposti dalla folla.

Nel resto d’Italia, a Cremona i ristoratori hanno battuto le pentole davanti alla prefettura e poi le hanno lasciate a terra come a mostrare un cimitero di resti inutilizzati, a Catania bombe carta davanti alla prefettura, a Treviso in mille hanno sfilato in corteo, a Viareggio giovani hanno bloccato il traffico e lanciato fumogeni e petardi.

Ma altre attività e nuove categorie di lavoratori potrebbero aggiungersi alla lista tra quelle che avranno diritto ad un aiuto dello Stato: gli attori, le biglietterie esterne e le società di noleggio per gli eventi. Nella lista probabilmente anche i tassisti. Come gli attori e le società di noleggio non sono stati bloccati dal DPCM ma le difficoltà già aspre dei mesi scorsi, oggi tra coprifuoco e lockdown peggioreranno. Anche se sicuramente la questione è tutta da dibattere.

Intanto Il cosiddetto decreto ristori è atteso oggi in consiglio dei ministri. Dovrebbe valere 4,5 miliardi di euro.