Evento amaro ma comunque storico per il sodalizio dei fratelli D’Andrea, costretti a lasciare, sportivamente parlando, la propria terra, per continuare a far sognare i propri sostenitori.
Parole al vetriolo quelle della dirigenza Spartak, che non meritava un simile benservito:
“Si chiude una pagina storica dello Spartak Caserta, dopo dieci anni i gladiatori lasciano il catino di via Quasimodo. A testa alta e con profondo dispiacere la cittadinanza di San Nicola, non avrà più la massima espressione del calcio A5 in Terra di Lavoro.
La responsabilità di questo scempio e di questo delitto porta la firma di tutta la componente amministrativa locale, dal sindaco Avv. Vito Marotta fino all’ultimo dipendente della casa comunale.
Mentre in tutta Italia, in un periodo di pandemia si cercava di salvaguardare lo sport, a San Nicola la Strada con atto vile e senza alcun fondamento si dava esecuzione ad uno “sfratto” senza alcun titolo giuridico.
Montagne di pec inviate, comunicazioni, richieste di informazioni e molto altro, senza mai avere alcuna risposta.
Siamo destinati a impersonare “Don Chisciotte” più che il noto gladiatore Trace, in data odierna, grazie al perentorio intervento del Assessore Avv. Antonio Terracciano, ci viene data la possibilità con una semplice telefonata di recuperare il nostro materiale tecnico indebitamente trattenuto da oltre un anno.
Oggi proprio come Spartacus dopo la presa di Capua, lasciamo il nostro fortino per cercare di conquistare l’Italia del futsal.”
C’è amarezza in casa Spartak Caserta ma anche tanta voglia di dimostrare una corteccia dura, tale da poter continuare a lavorare e creare i presupposti per raggiungere tutti gli obiettivi societari.