Per quanto riguarda gli spostamenti tra le regioni la cui possibilità è prevista a partire dal 3 giugno, secondo l’ultimo decreto, la riapertura potrebbe non essere totale, pare infatti che ci si potrà spostare solo tra quelle con uguale livello di rischio contagio.
Ancora una volta i governatori avranno il potere di imporre limitazioni a seconda del livello di rischio del territorio, con l’ obiettivo di scoraggiare l’ingresso a chi proviene dalle regioni cosiddette rosse, che seppur abbiano perso ad oggi l’etichetta di regione pericolosa, restano comunque potenzialmente territori a rischio.
Non dovrebbero esserci limiti o divieti vari esclusivamente tra regioni che presentano allo stato dei fatti medesimo livello di rischio. Ma con quali criteri saranno stabiliti i parametri di contagiosità territoriale?
Questo meccanismo di valutazione dipenderà dal Ministero della Salute che stabilirà 21 punti utili di cui tenere conto per la valutazione complessiva.
Ogni settimana infatti le Regioni hanno l’obbligo di comunicare una serie di dati e numeri che costituiscono l’Rt, il tasso di contagiosità.
Queste informazioni compongono il livello di rischio che può essere basso, moderato o alto. È da questi parametri che il Ministero e il Governo si basano per gli aggiustamenti vari dei decreti, di volta in volta, relativamente alla salute dei cittadini.
Non è scelta di poco conto perché questa decisione istituzionale condizionerà le scelte dei cittadini italiani anche pensando al periodo delle vacanze estive: dovremo restare ognuno nella propria regione di appartenenza? Potremo spostarci?
Nell’ultima settimana di maggio l’afflusso dei dati regionali di tutto il Paese sarà controllato dagli esperti e valutato. Solo allora sapremo come comportarci per i prossimi mesi.