Dal 1994, ogni 5 ottobre si celebra la giornata mondiale degli insegnanti: figura fondamentale per la crescita dei nostri ragazzi e che ha subito uno stravolgimento del proprio lavoro durante la pandemia, dovendo sostituire i volti degli studenti ad una fredda schermata di pc e dovendo suscitare interesse ed attenzione per la propria disciplina nonostante la distanza fisica.
D’altronde quello dell’insegnante non è un semplice lavoro ma una vera e propria missione condita da passione: non meraviglia quindi che l’Unesco abbia voluto dedicare una giornata apposita e non meraviglia che il tema di quest’anno sia “insegnare in libertà, dare maggiore potere agli insegnanti”.
E mentre sono noti gli insegnanti che hanno fatto storia per i loro metodi educativi, prima tra tutte Maria Montessori, non è altrettanto noto sapere che due cantanti affermatissimi, Roberto Vecchioni e Sting, prima di diventare tali erano docenti; d’altra parte musica e insegnamento solo apparentemente sono realtà distanti: in verità in egual modo veicolano conoscenza e trasmettono emozioni.
Roberto Vecchioni, da molti considerato il “Professore della musica italiana”, docente lo è stato per ben un trentennio insegnando latino e greco nei licei; non è un caso che una delle sue canzoni più famose sia “Sogna ragazzo sogna”, infatti solo chi è stato davvero a contatto con i ragazzi poteva interpretare in maniera tanto magistrale quello che rappresenta a tutti gli effetti un inno alla vita, un incitamento a fare progetti e non mollare dinanzi alle difficoltà “chiudi gli occhi ragazzo e credi solo a quel che vedi dentro; stringi i pugni, ragazzo, non lasciargliela vinta neanche un momento”.
Docente per vari anni, tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta, lo è stato anche la star internazionale Sting, che ha insegnato musica, inglese ed educazione fisica presso la St. Catherine’s Convent School di Newcastle (sua città natìa): egli non ha mai dimenticato quegli anni tanto da ricordare con dolore su un suo profilo social un suo studente scomparso prematuramente; d’altro canto elemento principe dei rapporti tra docenti e allievi è proprio l’empatia, la stessa caratteristica che chi si ritrova nei rapporti tra artisti e pubblico.