Stamane, nel Salone delle Feste del Quirinale, ha giurato il nuovo esecutivo composto da Giorgia Meloni (la prima donna nella storia della Repubblica a ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio) e da 24 Ministri.
Allo stato attuale, non è assolutamente nostra intenzione dare un giudizio di natura politica: saranno i fatti a determinare la competenza dei componenti che, in un contesto storico particolarmente difficile quale quello attuale, dovrebbe concretizzarsi in azioni mirate a risollevare un Paese sofferente dal punto di vista economico ed occupazionale.
Di contro, sarebbe falso però affermare che in molti, saputi i nomi, non siano andati a spulciare i cv vitae dei personaggi del nuovo Governo, ma dato che ciò è una cosa che può fare chiunque con una semplice ricerca in rete, noi vogliamo soffermarci su tre di essi, attraverso i loro rapporti con la musica poiché la musica, si sa, rivela tanto della personalità di un individuo.
Caso particolare è proprio quello relativo alla Premier Giorgia Meloni, contestata in fase elettorale da molte cantanti che, alla lettura del suo programma politico, avevano invitato gli elettori a non votare la destra: tra queste ricordiamo Elodie, Levante, Ariete e l’omonima Giorgia che allo slogan “Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono italiana, sono cristiana” aveva tuonato con un “Anche io sono Giorgia e non rompo i coglioni a nessuno”; da ciò, erano scaturite battute al vetriolo tra le due che avevano fatto il giro del web.
Al contrario delle colleghe, il cantante Pupo si è sentito lusingato per la scelta della leader di Fratelli d’Italia di utilizzare la sua canzone “Su di noi” al comizio di chiusura della campagna elettorale, poiché per lui la musica non ha connotazioni politiche ma appartiene a tutti coloro che la vogliano utilizzare.
Caso emblematico è anche quello di Matteo Salvini (nuovo Ministro alle infrastrutture) che così come Laura Pausini (che si era rifiutata di intonare la canzone partigiana “Bella Ciao” in uno show musicale spagnolo), allo stesso modo, per timore di strumentalizzazioni, si è rifiutato di cantarla alla richiesta di un giornalista del programma Le Iene; a prescindere da quest’episodio, lui è un amante di musica di vario genere, a partire da Bocelli per passare ad Ed Sheeran per terminare in consolle al Papeete.
Citiamo infine, Anna Maria Bernini (nuovo Ministro dell’Università e della Ricerca) che stamattina sul suo profilo Instagram, aveva documentato con innumerevoli stories i passaggi della cerimonia al Quirinale, scegliendo come colonna sonora il brano “T’appartengo” di Ambra: scelta opinabile ed azzardata che ha suscitato l’indignazione e l’ironia del web tanto che i video sono stati cancellati.
Ma ora l’unica musica che interessa agli italiani è una melodia di rinascita e cambiamento, quindi a prescindere dalle connotazioni politiche di ognuno di noi, auguriamo un buon lavoro al nuovo esecutivo, sperando che non ci siano show ma si operi con serietà e diligenza.