Domenica sera, nell’area Sic di Alvignanello, un angolo di natura incontaminata dell’alto casertano, abbiamo intervistato prima di un suo travolgente concerto, Roberto Colella, frontman de La Maschera.
Abbiamo iniziato subito col disquisire riguardo l’ultimo lavoro discografico della band “Sotto chi tene core”, un concept album, tutto da scoprire, composto da nove inediti che tratta tematiche di riscatto sociale e sentimentale ed ha altresì l’obiettivo di regalare al pubblico un’esperienza, poiché al giorno d’oggi, così come ci dice l’artista “l’esperienza dell’ascolto è sottovalutata, è diventata anch’essa fast-food” e ciò è improponibile per un gruppo che invece, si è sempre discostato dall’avere una visione superficiale della vita ma anzi con piglio critico e disilluso ha sempre analizzato la realtà circostante trattando le tematiche anche più delicate e denunciando attraverso la musica tutto ciò che non va.
Dal recente progetto lavorativo, con un salto temporale torniamo agli albori e ricordiamo come è avvenuta la scelta del nome e del logo della band e quale è stata la fonte di ispirazione di quello che è stato il primo singolo di successo “Pullecenella”: Colella rievoca sia la sua passione nel disegnare maschere sia un episodio fonte di illuminazione ossia l’aver visto un video del compianto Eduardo De Filippo, in cui lui indossava la “mezza sola” (la maschera di Pulcinella) e mostrava con la parte inferiore del viso molteplici espressioni.
Infine, rammentando due dei punti cardine del suo percorso artistico (la sperimentazione e la contaminazione) abbiamo ripercorso varie collaborazioni musicali di cui è stato protagonista (duetti degni di nota quelli con Mr. Hyde, con il portoghese Vitorino ed il campano Clementino): il leader de La Maschera ci ha poi svelato un suo sogno nel cassetto ossia il conoscere personalmente, anche solo per stringergli la mano e ringraziarlo per le emozioni trasmesse Paul Simon, sogno che gli sembra irraggiungibile a causa della distanza geografica e dell’età avanzata del cantautore statunitense ma che potrebbe concretizzarsi se tiene conto della sua proverbiale caparbietà ed intraprendenza.
La piacevole chiacchierata si conclude con un saluto caloroso ai nostri lettori.