La Fontana di Venere e Adone presenta dodici piccole cascate che formano altrettanti laghetti e fu realizzata tra il 1770 e il 1780 da Gaetano Salomone. La fontana, così come tutte le altre, ha come protagonisti personaggi della mitologia greca e romana: rappresenta in particolare il mito dell’amore tra la dea Venere e il giovane Adone, il quale durante una battuta di caccia fu sbranato da un cinghiale, che secondo la leggenda sarebbe stato un Dio molto geloso di Venere, presumibilmente Marte o Vulcano.
Nel dettaglio, al centro della fontana vi è Venere seduta che trattiene e stringe il braccio e la spalla del giovane amante sorridente, raccomandandogli di stare attento durante la battuta di caccia. Adone, ignaro del destino che lo attende, la tranquillizza. Tutto intorno alla coppia compaiono Ninfe e putti, mentre in basso si staglia minaccioso il cinghiale che ucciderà Adone.