Interessantissima ed esaustiva la visita all’azienda di apicoltura biologica “Miele & Natura” di Maddaloni
In questa piccola azienda si producono artigianalmente e con amore prodotti di Apicoltura Biologica certificata a km 0, curando personalmente l’allevamento di api tutto l’anno: infatti in alcuni periodi le api vengono trasportate in altre zone dove è più favorevole l’impollinazione (transumanza).
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Ricordiamo che il mestiere dell’apicoltore consiste sostanzialmente nel procurare alle api ricovero e cure, vegliare sul loro sviluppo ed in cambio raccogliere una quota discreta del loro prodotto, consistente in miele, polline, cera d’api, pappa reale, propoli, veleno.
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La visita all’apiario è iniziata con la “vestizione”, cioè i partecipanti hanno indossato tute di protezione per poter avvicinarsi in tutta sicurezza agli alveari e poter così osservare da vicino il fantastico e forse a molti sconosciuto mondo delle api.
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Questi insetti sono allevati in cassette di legno poggiate su sostegni, al cui interno ci sono dei piccoli telai inseriti in scanalature per fissarli e poterli estrarre facilmente su cui le api producono cera, pappa reale e nettare, grazie all’impollinazione legata a particolari periodi in determinate zone. Lo spazio tra i vari telai consente alle api di muoversi agevolmente.
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Una colonia di api è costituita da un’unica regina, da molte operaie (femmine sterili), da un piccolo numero di fuchi (maschi) e dalla covata (larve); un alveare è composto da un’unica colonia o famiglia. In genere la regina viene contraddistinta da un piccolo segno colorato sul dorso (marcatura) e non partecipa a nessuna attività all’interno dell’alveare, se non per fecondare.
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L’allevatore di Miele & Natura ha predisposto, per la visita, un affumicatore per dissuadere le api da un probabile attacco difensivo ed ha separato una cassetta dalle altre per agevolare la sua illustrazione; una volta tolto il coperchio metallico, grazie ad una piccola apertura, le api si sono intraviste: tutte al lavoro!
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Per una migliore osservazione, l’esperto (venticinque anni di attività) ha estratto i telaietti su cui i magnifici insetti producono cera e pappa reale, nonché nettare, per porre alla nostra attenzione il lavorio incessante che le api compiono dalle prime luci dell’alba fino al tramonto: questo è il momento meno pericoloso per avvicinarsi ad un alveare.
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Emozionante vedere come, grazie a particolari enzimi, le api producano così tanto e siano così cooperative: all’esterno delle cassette ci sono le api “guardiane”, a difesa dell’alveare dai predatori come i calabroni, i quali, ultimamente, sono in crescita, provenienti anche da paesi asiatici.
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Ogni ape ha un ruolo ben definito: spazzina, nutrice, costruttrice, becchina, bottinatrice man mano che si sviluppa nella crescita ed è in grado di orientarsi durante il volo quando si allontana per impollinare; riconosce il luogo da cui è partita formando un “8”, un disegno con le ali, che l’aiuta ad ritrovare il suo alveare, distante non più di due-tre chilometri dal punto di partenza. Grazie alla luce è possibile tutto ciò, infatti al buio tutte le api sono ferme nelle cellette.
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Ogni partecipante ha potuto maneggiare gli utensili idonei alla raccolta del miele, ciascuno per ogni fase: il lavoro dell’apicoltore è davvero impegnativo, ma dà ottimi frutti, miele di diverso gusto a seconda dei fiori con cui le api hanno impollinato nelle diverse zone.
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A chiusura della visita guidata una degustazione dei vari tipi di miele ha reso ancor più significativa l’esperienza: castagno, acacia, borragine, tiglio, melata, millefiori, arancia e cardo abbinati a formaggi e salumi sia dolci che piccanti.