L’arte al tempo del Covid-19: come gli artisti rappresentano questa battaglia

Monnalisa Covid-19
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Il provvedimento di lockdown e il regime di quarantena, imposto per vincere la battaglia contro il coronavirus, stanno comportando problemi psicologici non di poco conto: ansia, stress, sbalzi di umore e perfino crisi di panico in persone emotivamente stabili sono conseguenza di questo improvviso cambio di stile di vita. Rifugiarsi in hobby come la cucina, la lettura, la pratica di un’attività fisica è fondamentale per scoprire nuove risorse e finalizzare l’energia verso qualcosa di costruttivo.

Una via di fuga particolarmente efficace è la pittura in tutte le sue espressioni: dare un’immagine a pensieri ed emozioni aiuta a prendere consapevolezza delle proprie debolezze. Raccontare la forza distruttiva di questo virus serve ad esorcizzare la paura e consente di lasciare una testimonianza ai posteri, ma anche ai contemporanei, di come il mondo possa ritrovare unità nella lotta contro questo male invisibile.

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Artisti di tutto il mondo provano a rappresentare il virus in diversi modi: nel campo della StreetArt a Miami l’artista Sean Yoro ha dipinto un murales in cui appare il batterio del Covid-19 come una palla da demolizione, mentre a Los Angeles, Hijack Art ha dipinto due soldati che cercano riparo dal virus come se stessero combattendo una vera e propria guerra.

In Italia, d’altro canto,i murales di TVBoy, pseudonimo del palermitano Salvatore Bernintende, sono di grande impatto emotivo: sui muri di Milano troneggia una delle sue opere più celebri: “L’amore ai tempi del Covid-19’’, ispirato al famoso “Bacio’’ di Hayez, dove i due innamorati si scambiano effusioni indossando una mascherina e tenendo in mano l’amuchina. (l’articolo continua dopo la galleria fotografica)



Un’altra creazione dello StreetArtista è “Divided We Stand, United We Fall’’, ispirato ad un manifesto disegnato da James Montgomery Flagg nel 1916, dove appariva la figura di Zio Sam che invitava i giovani americani ad unirsi all’esercito. Nella rivisitazione pop-corona Bernintende invita la popolazione a restare a casa, ritraendo lo zio d’America con la mascherina che gli protegge il volto.

Altri artisti come Riccardo Pirrone ridisegnano alcune delle opere più iconiche e famose in chiave coronavirus: in rete possiamo facilmente trovare un “Urlo’’ di Edward Munch privo di personaggi, oppure una “Bevitrice d’assenzio” di Edgar Degas assente davanti al suo bicchiere.

Tra le innumerevoli vignette che circolano sui social media famose sono quelle di Gianluca Costantini, noto fumettista di Ravenna, che nei suoi disegni racchiude le note più  tristi di questa tragedia immane.“Creare un’immagine che crei memoria’’ è  l’intento che porta il fumettista a raffigurare medici stremati, file di bare, pazienti sulle fatidiche barelle: immagini toccanti che consegnano alla storia l’emergenza di questi mesi.