L’ultimo saluto a Franco Gatti dei Ricchi e Poveri

L’ultimo saluto a Franco Gatti dei Ricchi e Poveri
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Baffetto, sguardo dolce, voce bassa e calda: queste erano le caratteristiche di Franco Gatti, storico componente dei Ricchi e Poveri, venuto a mancare fisicamente martedì all’età di 80 anni poiché moralmente invece si è spento nel 2013, con la morte (a causa di un mix micidiale di alcol e droga) del giovane figlio Alessio.

Da quella disgrazia non si era più ripreso ed aveva abbandonato le scene, poiché salire sul palco non gli procurava più gioia, d’altronde per un genitore non c’è niente di più doloroso ed innaturale della scomparsa di un figlio. Sul palco, era risalito solo una volta nel 2020 al Festival di Sanremo per una reunion con i colleghi di una vita ed in quella circostanza si era accesa la speranza di una ripresa lavorativa, speranza e forza data proprio dal suo pubblico, in quanto Gatti rimase profondamente sorpreso e colpito dall’affetto ricevuto dai suoi estimatori in quei giorni sanremesi; poi c’è stata la pandemia e qualsiasi progetto ed entusiasmo si è sgretolato, facendolo risprofondare in un tunnel  buio, sino all’ epilogo funesto di qualche giorno fa.

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Stamane, alle 11:30 presso la Chiesa di San Siro di Nervi c’è stato l’ultimo saluto per quello che è stato definito dal Sindaco un “illustre concittadino” che ha avuto il merito di allietare le stagioni di varie generazioni con la sua musica; musica che in suo omaggio, oggi è risuonata in filodiffusione sia per le strade di Nervi che della centralissima Via Garibaldi a Genova.

Presenti e visibilmente scossi i componenti dei Ricchi e Poveri Angelo Sotgiu, Angela Brambati e Marina Occhiena (quest’ultima presente nel gruppo solo fino al 1981, per poi tornare nella reunion di due anni fa); oltre a loro tanti altri colleghi del mondo della musica, tra cui Pupo che ha scambiato fuori chiesa qualche battuta con i giornalisti ricordando sia la natura ironica di Franco Gatti che la sua inconfondibile voce profonda che, pur se a prima facie, poteva sembrare defilata a livello canoro rispetto ai timbri degli altri componenti del gruppo, in realtà era un collante, fondamentale per dare corpo ed emozione ai brani.

E nel giorno dell’ultimo saluto è particolarmente emozionante riascoltare la canzone “Come Vorrei” e nello specifico la parte in cui dice “come vorrei, come vorrei amore mio, che questa sera troppo triste, troppo uguale non passi più senza di te” , poichè immaginiamo che questa sera non sarà più triste in quanto si sarà riconciliato con il suo amato figlio.