Il programma televisivo di Caterina Balivo “Vieni da me“, in onda in diretta tutti i pomeriggi su Rai Uno, nella trasmissione di venerdì 1 marzo fa ha avuto come ospite Maryam Tancredi, voce emergente del nostro panorama canoro giovanile, vincitrice dell’ultima edizione di “The Voice of Italy“.
La giovane cantautrice ha raccontato la sua storia professionale e quella personale davanti ad un pubblico attento e partecipe. La diciannovenne, nata a Somma Vesuviana (NA), ha partecipato a “Ti lascio una canzone“, programma del sabato sera su ai Uno condotto da Antonella Clerici, già sette anni fa, quando era ancora bambina, lasciando incantati e commossi milioni di spettatori.
Talentuosa e preparata, Maryram ha trovato nell’esibizione canora le sue ragioni di vita: passione e riscatto. A dispetto della sua fisicità, oggi definita “curvy” , lei ha sempre creduto nel valore emozionale e comunicativo della musica, esprimendosi attraverso una voce prepotente, sensuale, dolcemente incisiva e perfetta nella modulazione e nell’intonazione.
Ha iniziato lo studio del canto prestissimo ed i risultati ottenuti l’hanno premiata a “Ti lascio una canzone” e, appunto, a “The Voice“, avendo scelto come coach Al Bano che ha fortemente creduto in lei.
Durante il suo racconto scorrono le immagini di repertorio, Caterina Balivo le pone domande relative al suo percorso scolastico, brillante dal punto di vista dell’impegno, ma triste dal punto di vista della socializzazione, in quanto, alle scuole superiori, il primo anno è stata “bullizzata” da tutta la classe!

Una storia che ha lasciato basiti sia la conduttrice che il pubblico: in particolar modo una delle opinioniste si è commossa pensando a quanto l’esperienza di Maryam fosse analoga a quella della figlia: ragazze troppo “rotonde” per essere accettate. In particolar modo i compagni di classe di Maryam la accusavano continuamente di essere colpevole di episodi di danneggiamento alle aule o altre cattiverie, per cui, alla fine dell’anno scolastico, la indussero a non partecipare alla gita scolastica. Per di più, come ha raccontato sempre la ragazza con parole tremanti e piene di tristezza, non la invitavano mai a nessuna festa di compleanno, ne tantomeno a studiare a casa dei suoi compagni! Ma, la cosa più grave, si è poi rivelata la negazione del capo di Istituto a prendere provvedimenti a suo favore, per discolparli di atti mai commessi, e la negligenza dei genitori dei suoi compagni di scuola, convocati per affrontare in modo trasparente ed onesto la questione.
Cosa dire di più? Dire bullismo è poco, dire dirigenza incompetente è altrettanto poca cosa, dire società malata forse è quanto.
Per fortuna che Maryam aveva il canto a confortarla: chiusa nella sua cameretta, giorno dopo giorno, la ragazza esprimeva a gran voce il suo io, la sua forte personalità, il suo desiderio di riuscire! E ce l’ha fatta, sostenuta dalla sua famiglia, a discapito di ignoranza e maldicenze; costretta, però, dal preside del suo Istituto, a cambiare scuola “per salvaguardarne il buon nome”.
Maryam ora non serba rancore, ma dice ai suoi detrattori:”Io sono arrivata qui, voi invece cosa avete fatto?”
Presente in studio c’era anche Vladimir Luxuria che non è riuscita a trattenere la commozione, lanciando un’invettiva alle persone coinvolte nella vicenda di Maryam , preside in primis, indignata e lei stessa consapevole di quali e quanti siano stati anche per lei i problemi di integrazione ed accettazione in una società come la nostra che, solo sulla carta, è accogliente e tollerante!
A tal proposito la stessa Luxuria aveva poco prima raccontato la sua storia ponendo l’accento su quanto fosse stato lungimirante e moderno il suo capo di istituto al tempo in cui ebbe una supplenza in una scuola come docente di lingue: il preside la accompagnò personalmente in classe dicendo.”Buongiorno ragazzi, questa è la vostra supplente di inglese, si chiama Vladimiro“.