Il cantautore casertano Michele Papale presenta “Paolo”, la sua canzone sulla disabilità

Michele Papale
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Un’incredibile casualità e coincidenza con il brano di Paolo Palumbo ospite al 70° festival di Sanremo

La  musica può tracciare una strada di significati e poesia che arriva laddove tante parole e gesti non riescono a rappresentare e a spiegare. Su questo percorso da più di quarant’anni procede Michele Papale, cantautore casertano, che ha fatto della musica il suo stile di vita. E con il suo stile garbato e con la sua chitarra ricerca accordi e armonie; così nascono le sue canzoni da storie vissute, cercate tra le pieghe della società, da emozioni acciuffate dalle atmosfere del tempo e dai ricordi che affiorano.

Nel 2009, a causa  di una delicata operazione alla schiena, gli accade di vivere sulla sua pelle un’esperienza che lo inchioda in un letto per tre mesi. Fu in quel periodo che Michele fu costretto a guardare il mondo da dentro una stanza e attraverso i vetri della finestra dove si proiettano fuori, tra la gente che usciva e si incontrava, i desideri di ritornare ad una vita normale. La sua disabilità, seppur momentanea, dovuta ad un lungo periodo di convalescenza, lo spinse  a scrivere un testo di una canzone. Solo qualche anno dopo nel 2014 vennero fuori le note della melodia. La canzone doveva intitolarsi col suo nome, ma Michele gli sembrò risuonare poco adatto e così fu scelto un nome diverso e inventato, e metricamente migliore. Era nata la sua nuova canzone Paolo.

Proprio in questi giorni Michele Papale sta lavorando al suo brano in sala di registrazione per il prossimo album che uscirà a breve.

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La cosa incredibile accade quando, qualche sera fa, durante l’edizione del 70° Festival di Sanremo, Michele ascolta il brano Io sono Paolo dell’ospite Paolo Palumbo, il cantante rapper affetto da SLA. In quel momento per Michele è come se si fosse materializzato lì sul palco il personaggio della sua canzone scritta 11 anni fa; sì ispirandosi alla sua condizione personale, ma che poi trasformandone il titolo, assunse tutti i connotati di una storia di dolore ed emarginazione dovuta appunto ad una condizione di disabilità.  Infatti Michele scelse allora come copertina del suo singolo una foto presa dal web in cui si vede un ragazzo in carrozzella visto di spalle e sullo sfondo un orizzonte d’acqua immerso nella natura.

Inutile dire dello stupore e della sorpresa che ha provato Michele in quel momento per l’inimmaginabile coincidenza.
Molti di noi quella sera che hanno visto e ascoltato Paolo Palumbo sul palco si sono commossi e per chi sta vivendo la sua condizione o una simile è stato certamente un incentivo a non arrendersi.

Vero è che i brani parlano di disabilità entrambi, ma in quello di Michele Papale il testo non è rivolto direttamente a sè stesso ma ad un ragazzo immaginario di cui si  evoca lo stato di immobilità ed impossibilità ad una normale quotidianità. E’ il cantante-musicista Michele che qui si rivolge a Paolo esortandolo e domandandogli cos’è che ti fa star male che non ti fa più volare. E’ anche l’autore che parla a sé stesso e che aspetta di guarire presto.

Una guarigione che purtroppo non potrà avvenire per il Paolo reale al festival di Sanremo, che nel suo brano parla di sè presentando la sua diversità con ironia e simpatia mandando  anche  un forte messaggio di speranza a chi vive la sua stessa disabilità o un’altra condizione fisica e di salute difficile da accettare. Dunque la canzone di Paolo Palumbo resta totalmente e drammaticamente autobiografica.

Michele Papale Caserta

La sua è la storia di chi non si arrende, non quella di un ragazzo sfortunato; di chi nonostante tutto coltiva passioni, ambizioni ed impegno per la vita. Tutto grazie all’immenso amore di chi gli sta sempre accanto, in primis suo fratello Rosario e la sua meravigliosa famiglia che si adopera in tutti i modi per garantirgli serenità e cura. E così Paolo riesce ad andare avanti raggiungendo risultati sorprendenti che racconta in musica.

Ci sono storie che si intrecciano tra due vite diverse e lontane: questa è una storia di musica e amore che ha fatto incrociare casualmente due canzoni intense e forti nate per dare speranza, energia ed esortare a non mollare mai soprattutto chi deve affrontare cambiamenti difficili da accettare.

I due artisti Michele Papale e Paolo Palumbo continueranno a raccontare ed ad emozionarci con la loro musica. Sarebbe molto bello se un giorno si potessero incontrare insieme su un palco, magari in una versione mixata delle loro rispettive canzoni.

Nel frattempo Michele e tutti noi auguriamo a Paolo di realizzare il resto dei suoi sogni. Perché nulla è impossibile!