Museo dell’Opera e del Territorio

Tombe Sannitiche

Il Museo dell’Opera e del Territorio è un’esposizione allestita nei sotterranei della Reggia, nel rispetto delle strutture originarie.

Al suo interno si possono trovare documenti ed oggetti dall’enorme valore storico che raccontano e presentano l’opera vanvitelliana, la città di Caserta, i dettagli della vita di corte e le diverse opere d’arte esposte nelle sale del museo del territorio che solo da qualche anno sono tornate fruibili per il pubblico (prima erano custodite dalle soprintendenze).

La necropoli della Reggia

Nell’area dove attualmente sorge la Reggia esistono testimonianze di vita risalenti a epoche antichissime. In quelle zone infatti in passato hanno vissuto romani, etruschi e sanniti: a dimostrazione di ciò il fatto che nel 1990, durante alcuni scavi, gli archeologi trovarono nell’area sotto il secondo cortile ben sette tombe sannite risalenti al IV secolo a.c. In un caso, data la presenza di cuspidi di lancia, si è potuto capire che il corpo era quello di un uomo, mentre in un’altra tomba dalla presenza di un anello si è potuto risalire al sesso femminile del cadavere.

Il corredo funebre era costituito da un recipiente destinato a contenere le offerte, da uno stamnos (contenitore in argilla) e da un piccolo servizio da tavola. Grazie alle pochissime ossa ritrovate è stato possibile conoscere altezza, età e corporatura dei defunti, è si è tentato anche di risalire alla fisionomia del volto.

Le tombe sannitiche

Scendendo tre rampe di scale, il visitatore si troverà di fronte un cunicolo che arriva direttamente al tratto di necropoli con le 7 tombe databili nella seconda metà del IV sec. a.C. scoperte nel 1990.

Un museo nel museo quello che i turisti si troveranno a scoprire, varcando una porta posta nel secondo cortile principale del Palazzo Vanvitelliano. Scendendo tre rampe di scale, il visitatore si troverà di fronte un cunicolo che arriva direttamente al tratto di necropoli con le 7 tombe databili nella seconda metà del IV sec. a.C. scoperte nel 1990, durante i lavori di scavo per il secondo cortile.

L’area sulla quale fu edificata la Reggia, infatti, era parte di un territorio di eccezionale rilevanza archeologica dominato dalla presenza di Capua, per gli antichi una delle piu’ importanti città del Mediterraneo. Il sito sul quale sorse la città etrusca fu occupato con continuità dal IX sec a.C. all’eta’ romana ed oltre. Nel IV sec. a.C., il territorio capuano era molto esteso e comprendeva, tra l’altro, Casilinum, Atella e Calatia.

La real Casa Borbone

Dal 1734 fino all’Unità d’Italia, nel 1861, i Borbone hanno dato a Napoli, alla Reggia di Caserta e a tutta la Campania un’importanza incredibile: la capitale del Regno, Napoli, divenne una città all’avanguardia e molte furono le novità positive introdotte sul piano amministrativo, sociale ed economico.

Alcuni oggetti appartenenti a collezioni private e particolarmente legati alla storia del Casato dei Borbone sono oggi esposti nel Museo casertano: tra questi il dipinto Serritelli, che mostra una veduta del porto di Napoli e risale al 1862, e alcuni mantelli di ordini militari su cui è cucito in seta lo stemma reale del Regno delle due Sicilie. Sono inoltre presenti i ritratti dei diversi sovrani e delle loro mogli, come nel caso di Filippo V di Spagna e della consorte Elisabetta Farnese.

I passatempi dei principi

I principi e le principesse Borbone trascorrevano parte del loro tempo libero giocando. Spesso i maschi andavano a caccia mentre le donne suonavano o interpretavano degli spettacoli teatrali nel piccolo teatro chiamato appunto “delle principesse”. Tra le strutture del Parco più utilizzate per gli esercizi di caccia c’erano il fortino della Castelluccia, edificato da Collecini e circondato da un grande fossato , e la Peschiera Grande, dove solitamente avvenivano delle battaglie navali.

Nel 1823 Leopoldo di Borbone fece costruire una villa che doveva servire solo ed esclusivamente per il divertimento: si trattava di Villa Favorita, nel territorio di Ercolano, in provincia di Napoli. Il parco restava aperto a tutti nei mesi estivi e nei giorni di festa ed al suo interno c’erano delle splendide giostre, che oggi non esistono più. I modelli di queste attrazioni messi a punto dagli artigiani sono però custoditi all’interno del Museo dell’Opera.