Orta di Atella è il comune più giovane della penisola, con un’età media di circa 35,3 anni. Lo attestano i dati del censimento permanente della popolazione pubblicati dall’Istat.
La cittadina in provincia di Caserta risulta essere il primo di 7903 comuni per quanto riguarda questa statistica. Il più “vecchio” è invece Fascia, in provincia di Genova, dove l’età media si aggira attorno ai 66 anni. Inoltre, la Campania, con 42 anni, è la regione con la popolazione più giovane, seguita dal Trentino Alto Adige, con 43 anni, e Sicilia e Calabria, ambedue con 44 anni, mentre quella con l’età media più elevata è la Liguria, 49 anni.
Altri dati in merito alla nostra penisola
- Cresce il rapporto tra la popolazione di 65 anni e più e quella con meno di 15 anni: era del 33,5% nel 1951, è diventato del 180%.
- Il numero di anziani per bambino passa da meno di uno nel 1951 a 5 nel 2019 (era 3,8 nel 2011).
- Aumentano le persone dai 45 anni in su, passando dal 48,2% del 2011 al 53,5% del 2019.
- L’età media italiana si è innalzata di due anni rispetto al 2011, da 43 a 45 anni.
- Il comune più grande è Roma con 2,8 milioni di abitanti, mentre quello più piccolo è Morterone, in provincia di Lecco, con 29 abitanti.
- A fine 2020 arriveremo a 700 mila decessi, così solo nel pieno della seconda guerra mondiale.
- In Italia ci sono 95 uomini ogni 100 donne.
- Calano i residenti in Italia nel 2019, arrivando a quota 59.641.488, circa 175mila persone in meno rispetto al 31 dicembre 2018.
- Rispetto al 2011, i residenti diminuiscono nell’Italia Meridionale e nelle Isole (-1,9% e -2,3%), e aumentano nell’Italia Centrale (+2%) e in entrambe le ripartizioni del Nord.
- I cittadini stranieri risultano in crescita in tutte le Regioni della penisola, a eccezione della Valle d’Aosta, mentre sono solo quattro le Regioni in cui aumenta anche la popolazione italiana: Lombardia, Lazio, Trentino-Alto Adige ed Emilia-Romagna.
- Il 50,1% degli italiani ha solo la licenza media, i laureati sono il 13,9%.
- Anche se di poco, aumenta la quota di donne occupate. Nel 2011 la componente femminile rappresentava il 41,8% degli occupati (9.621.295), mentre nel 2019 è salita del 2,4%.