I lavori per l’apertura dell’Ospedale Veterinario presso il Carcere di Santa Maria Capua Vetere inizieranno nei primi mesi del 2023
“Costeranno poco più di tre milioni di euro, divisi al 50% tra Asl e Regione. Sarà un presidio con due sale operatorie, box all’esterno per la riabilitazione e un centro per il recupero della fauna selvatica”, ha dichiarato il giorno della presentazione del progetto il direttore generale dell’Asl di Caserta Amedeo Blasotti
L’incontro si è tenuto alla fine dello scorso dicembre 2022 presso la sala dei Convegni del Carcere di Santa Maria Capua Vetere. Presenti, oltre alla direttrice del Carcere Donatella Rotundo, i vertici dell’ASL Caserta il Direttore generale Amedeo Blasotti, il Direttore sanitario Enzo Iodice e il Direttore amministrativo Giuseppe Tarantino, per la UIL- FPL Caserta Stefano Reccia, Coordinatore territoriale dell’area Dirigenza Veterinaria, referente del settore randagismo per il territorio di Aversa.
La presentazione del progetto alla presenza anche del Vice Capo del Dipartimento Nazionale della Polizia Penitenziaria Carmelo Cantone, del responsabile dei Servizi veterinari della Regione Campania Paolo Sarnelli, e gli Onorevoli Stefano Graziano e Nicola Caputo.
Tutti i presenti hanno sottolineato l’importanza che l’Ospedale Veterinario avrà per il territorio, ringraziando anche il dottor Luigi Di Monaco, dirigente veterinario dell’ASL Caserta e trait d’union fra l’Amministrazione e la parte Politica.

“I detenuti saranno chiamati a partecipare alla cura degli animali e alle attività ospedaliere, ovviamente dopo un periodo di formazione. E’ un progetto importante dal punto di vista sociale perché servirà davvero a recuperare tanti detenuti”, ha spiegato ancora il direttore Blasotti.
“Quello di strutture interne al carcere per curare gli animali è un sogno che si avvera” dice il direttore del carcere Donatella Rotundo all’Ansa.
Da quando si è insediata, nel settembre 2021 sostituendo il precedente direttore Elisabetta Palmieri, ha dato una svolta al carcere, noto finora solo per le violenze e i problemi idrici, facendo rete con le altre istituzioni territoriali. Quindi non solo ospedale veterinario, ma anche laboratori di sartoria, di dolci ed altre iniziative di concreto rilancio.