In Questura a Caserta la presentazione dei nuovi vertici della Squadra Mobile: “Ottimismo e attenzione particolare per le fasce deboli”

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La Videosorveglianza dei territori argomento di dialogo con i sindaci

Attenzione alle fasce deboli e alla criminalità giovanile. Focus sulla criminalità organizzata straniera e sui nuovi metodi estorsivi.

Intanto la Squadra Mobile si rafforza con l’arrivo di due nuovi elementi.

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Questa mattina infatti il Questore di Caserta Andrea Grassi ha ricevuto i rappresentanti degli organi d’informazione per presentare i nuovi vertici della Squadra Mobile di Caserta.

Si tratta del Dirigente, Vice Questore della Polizia di Stato Dario Mongiovi’ ed il Vice Dirigente, Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato, Massimiliano Mormone.

Dario Mongiovì, 51nne palermitano, laureato in Scienze Politiche-Internazionali,  dopo un’esperienza negli Uffici della Polizia del capoluogo siciliano, al termine della frequentazione del Corso di formazione per commissari della Polizia di Stato nella Scuola Superiore di Polizia di Roma, è stato assegnato, nel 2003, al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Siniscola, quale dirigente.

Successivamente, ha ricoperto vari incarichi: dirigente dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Pisa, dirigente del Commissariato di Carbonia, responsabile della Sezione Polizia Giudiziaria alla Procura della Repubblica del Tribunale a Cagliari e dirigente della Squadra Mobile di Oristano.

Nel 2017, è ritornato nel capoluogo sardo per dirigere l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso pubblico della Questura, fino al trasferimento alla Questura di Sassari, dove ha diretto la Squadra Mobile sino al 3 settembre 2023.

Inoltre, ha assunto l’incarico di vice dirigente il Vice Questore Aggiunto Massimiliano Mormone.

42enne napoletano, laureato in Giurisprudenza, dopo aver frequentato il corso di formazione professionale per accedere ai ruoli dei Commissari della Polizia di Stato, è stato assegnato al Reparto Mobile di Milano.

Successivamente, ha maturato un’esperienza presso l’Ufficio Immigrazione della Questura del capoluogo lombardo e ha ricoperto l’incarico di responsabile dell’Unità delle Relazioni Internazionali, incardinata nella Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia della Frontiere.

Nel 2018, è stato assegnato al Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per la Campania, Basilicata e Molise di Napoli, dapprima come responsabile del Settore Operativo, poi quale Vice Dirigente del citato organismo.

Il Questore ha formulato ai due funzionari gli auguri di un proficuo lavoro.

Ma l’incontro è stata anche l’occasione, dopo un mese di lavoro per una disamina di questi 30 giorni trascorsi ad incontrare le istituzioni locali e ad attenzionare il territorio.

Il punto sui cambiamenti dell’attività estorsiva della malavita organizzata, focus su fasce deboli e sui soggetti passivi piuttosto che sui criminali, per esempio gli anziani, e attenzione puntata sulle baby gang come fenomeno non territoriale ma endemico di questa generazione.

“Dopo l’ultima tentata truffa ad un’anziana – ha detto Grassi – abbiamo deciso di rafforzare gli alert per queste persone più deboli”.

“Noi speriamo di lanciare un monito per le famiglie – aggiunge Mongiovi – la velocità per noi è fondamentale per intercettare l’eventuale truffatore.
Raccomandare ai propri cari di avere più attenzione.
Sulla pagina della Polizia di stato c’è un’intera parte dedicata alle truffe”.

E dopo lo scorso incontro a Castel Volturno con il ministro Piantedosi, Grassi si dice ottimista: “Nelle prossime ore andrò ad incontrare  almeno una ventina di autorità del territorio”, dice il Questore.

“Avverto un’attenzione concreta da parte del Ministero e della pubblica sicurezza, non solo di facciata, che evidenzia una conoscenza dei problemi ed una prospettiva della risoluzione.

Stiamo lavorando in una sinergia che vede coinvolte la Prefettura e le altre forze di polizia con le quali si sta creando uno spirito di squadra addirittura di polizia direi”.

La malavita organizzata? È cambiata, è una criminalità liquida dove apparentemente sembrano venute meno le denominazioni classiche, meno visibile ma apparentemente più insidiosa.

E sempre più cerniera tra il mondo legale e il mondo reale, anche il modo di estorcere è cambiato, così le forme di violenza.

Rapine in villa allarmanti ma non è un fenomeno in aumento, così come non lo sono i furti in appartamento e furti di auto nelle periferie. Ci sono attività investigative in corso.

Ottimizziamo le risorse in assenza delle risorse. Purtroppo i numeri non ci sono.

Le operazioni Alto Impatto sono importanti, sono un modello di riferimento che non servono solo alla visibilità ma ci aiutano a capire meglio alcune dinamiche territoriali.

Preziosa e fondamentale è la questione della video sorveglianza, attualmente c’è un colloquio con prefettura e sindaci rispetto a questa situazione. Il colloquio con i sindaci è fondamentale. Vedo molta vivacità nei primi cittadini, e nei colleghi di commissariato.

Io sono molto ottimista – conclude Grassi – SI PUO FARE”!