San Tammaro – Questa mattina, giovedì 9 giugno, è stato inaugurato il restauro da poco concluso delle due fontane monumentali con obelischi poste nel galoppatoio del Real Sito di Carditello.
Le fontane, in marmo travertino di Bellona, sono state ricomposte nelle parti mancanti o divelte, liberate della vegetazione infestante ed è stata ripristinata la funzionalità originaria di abbeveratoio per cavalli, come è stato mirabilmente illustrato dalla dottoressa Marina Manzo, direttrice dei lavori.
L’opera di restauro è stata resa possibile grazie al contributo messo a disposizione da FAI ed Intesa Sanpaolo, oltre al sostegno di Ferrarelle Società Benefit, nell’ambito del progetto “I Luoghi del Cuore“, censimento dei luoghi italiani da non dimenticare.
Erano presenti all’inaugurazione il sindaco di San Tammaro, Vincenzo D’Angelo; il presidente della Fondazione Real Sito di Carditello, Luigi Nicolais; il presidente del FAI, Marco Magnifico; il presidente regionale FAI Campania e vice presidente Ferrarelle Società Benefit, Michele Pontecorvo Ricciardi; il capo delegazione FAI Caserta, Dante Specchia; il direttore area retail Caserta-Alto Casertano – Direzione regionale CCS Intesa Sanpaolo, Margherita Uccella; il direttore dei lavori, Marina Manzo.
Oltre alle autorità, all’inaugurazione era presenti cittadini, membri di associazioni del territorio e della stampa. La mattinata si è conclusa con un rinfresco e con una visita guidata aperta a tutti i presenti.
Mentre sono ancora in corso i restauri degli appartamenti reali del Real Sito di Carditello, il presidente della Fondazione ci ha rivelato che il prossimo progetto di restauro riguarderà il meraviglioso Tempietto posto esattamente al centro del galoppatoio, tra le due fontane: “Subito dopo le vacanze estive inizieranno i lavori, è già pronto il bando per il restauro“.
Durante la presentazione è stata resa nota un’ulteriore ed inattesa bella notizia: durante la notte, nelle stalle del Real Sito, è nato un esemplare femmina di cavallo della Real Razza di Persano, razza equina creata dai Borbone nelle Scuderie del Regno di Napoli che più volte ha rischiato l’estinzione.
Le fontane e la loro struttura
Le fontane con obelischi di Carditello suggeriscono una chiara ispirazione all’arte egizia. Sono costituite da una vasca ellittica, al centro della quale si eleva l’obelisco composto da grandi blocchi di marmo. La base degli obelischi è decorata con due grandi aquile che poggiano su una valva di conchiglia. Sul piano iconografico, l’obelisco è il simbolo della fermezza del re e della saldezza del suo regno, mentre l’aquila rappresenta il sovrano.
I lavori di recupero di questi due preziosi monumenti hanno preso avvio nel 2021, a seguito dell’autorizzazione della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento. Si è proceduto inizialmente con la pulitura e il consolidamento delle fessurazioni, seguiti dalle operazioni di stuccatura e impermeabilizzazione delle vasche. La realizzazione di un nuovo e moderno impianto idrico ha, infine, permesso un’efficace ripristino della funzionalità delle fontane, secondo un criterio di risparmio idrico ed energetico.
Le dichiarazioni dei protagonisti
“Questa inaugurazione è un altro concreto passo avanti – spiega Luigi Nicolais, presidente Fondazione Real Sito di Carditello – verso il pieno riscatto di un sito di notevole importanza storica, architettonica, sociale e ambientale. Abbiamo finalmente restituito gli obelischi alla comunità di appartenenza e a tutti gli italiani. Un successo particolarmente significativo che ci riempie di orgoglio, non solo perché rappresenta un forte segnale, affinché la Reggia di Carditello sia definitivamente recuperata e riqualificata, ma anche perché il progetto è frutto delle numerose segnalazioni raccolte dai cittadini, che hanno permesso prima di accendere i riflettori su Carditello e poi di meritarci l’attenzione del FAI”.
“Il FAI è stato il primo ente in assoluto a offrire un contributo economico per avviare il recupero di Carditello, attraverso la campagna ‘I Luoghi del Cuore’, dando un seguito concreto ai 32.438 voti raccolti dai cittadini all’edizione 2012 – afferma Marco Magnifico, presidente FAI – lo scrivemmo all’allora Ministro dei Beni Culturali Bray, il giorno stesso in cui uscì la notizia dell’acquisizione del Real Sito da parte dello Stato, nel gennaio 2014. Dopo decenni di oblio e furti, lo Stato segnava finalmente un colpo, decisivo e fondamentale, per mettere fine alla depredazione di un Bene nato nel segno del buongoverno del territorio e di straordinaria importanza per la storia: dell’arte, dell’agricoltura, dell’economia, della società. Sono felice di poter finalmente festeggiare oggi l’impiego virtuoso del contributo del FAI e di una storia di riscatto per questo territorio a lungo martoriato”.
Soddisfazione anche nelle parole di Michele Pontecorvo Ricciardi, presidente regionale FAI Campania e vice presidente Ferrarelle Società Benefit: “Sono molto felice di vedere la Reggia di Carditello tornare a splendere grazie al progetto ‘I Luoghi del Cuore’, un’iniziativa FAI che porta nuova vita a veri e propri gioielli di storia, arte e cultura del nostro territorio. La proficua collaborazione tra pubblico e privato si dimostra nuovamente una sinergia vincente e una risposta concreta alla necessità di valorizzare il nostro patrimonio per poter proteggere e rilanciare luoghi di incredibile bellezza e significato come, ad esempio, la Reggia di Carditello”.
“Il nostro Gruppo crede fortemente nel contributo che la cultura è in grado di garantire alla crescita del Paese, soprattutto in un momento di ripartenza come quello attuale – spiega Giuseppe Nargi, direttore regionale Campania, Calabria e Sicilia di Intesa Sanpaolo – per questo sosteniamo con grande piacere il progetto ‘I Luoghi del Cuore’, che ha l’obiettivo di promuovere siti culturali e destinazioni turistiche favorendo anche le relative ricadute economiche. Il nostro Gruppo è da tempo impegnato nella valorizzazione del patrimonio artistico nazionale e della sua fruizione pubblica, basti pensare alle esposizioni nelle ‘Galleria d’Italia’, i nostri poli museali di Napoli, Milano, Vicenza e Torino”.
Carditello nel progetto “I Luoghi del Cuore”
Nel 2012 il Real Sito di Carditello – gioiello dell’architettura settecentesca progettato dall’architetto Francesco Collecini nonché una delle 22 dimore volute dalla dinastia reale dei Borbone di Napoli, che per questo poteva fregiarsi del titolo di “Reale Delizia” – si classificò al 5° posto nazionale della sesta edizione del censimento “I Luoghi del Cuore” del FAI grazie ai voti di ben 32.438 persone. All’epoca, le immagini erano quelle di un luogo in desolante stato di abbandono, con la cancellata arrugginita e cumuli di immondizia davanti all’ingresso.
I voti erano stati raccolti dai cittadini proprio per denunciare questo totale degrado e il saccheggio continuo del monumento, privato di pilastri di marmo, caminetti, lastre delle scalinate e pezzi di pavimento. Fondamentale nel raggiungimento di questo importante risultato, l’azione concreta di Agenda 21 per Carditello e i Regi Lagni, nata nel 2010 e composta da 150 portatori di interesse tra enti e associazioni del territorio, che aveva promosso la raccolta voti al censimento, oltre a una serie di attività – da aperture straordinarie del bene a un’azione di coinvolgimento delle scuole, al contatto costante con i media locali e nazionali – riuscendo, in tal modo, ad attirare l’attenzione pubblica sulla delicata vicenda del Real Sito e contribuendo così a condurre le sorti di questo luogo verso un intervento risolutivo delle istituzioni pubbliche.
Il 9 gennaio 2014, in seguito alla tanto auspicata acquisizione del Real Sito da parte dello Stato, FAI e Intesa Sanpaolo decisero di celebrare questo fondamentale momento di riscatto per quella che era stata una delle più importanti aziende agricole illuministe europee, stanziando un fondo straordinario “Luoghi del Cuore” di 50.000 euro per un progetto da concordare, successivamente definito nel restauro, consolidamento e rimessa in funzione delle fontane con obelischi ubicate nel galoppatoio antistante la facciata e realizzate dagli scultori campani Paolo Persico e Gaetano Salomone.
A questo rilevante contributo, nel 2020 si è aggiunto anche il cofinanziamento di 35.000 euro da parte di Ferrarelle Società Benefit, che ha permesso di coprire per intero il costo dell’intervento che ha interessato questi due elementi iconici.