“Una grande sfera che simboleggia la Terra. Il messaggio è proprio quello dell’amore per il Pianeta, della necessità di prendersene cura. Si parla tanto dell’emergenza climatica e ho pensato che sarebbe stato molto bello portarlo in scena. A me piace che la danza sia estetica e leggerezza pura ma anche quando riesce a dare dei messaggi”.
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La descrizione della performance “Sphere” di Roberto Bolle è davvero coinvolgente e toccante. La scelta di collaborare con il coreografo Mauro Bigonzetti e il violinista Alessandro Quarta, che ha scritto le musiche originali, ha dato vita a un’esperienza unica e suggestiva per il pubblico presente al Gala “Roberto Bolle and Friends” alla Reggia di Caserta, nell’ambito della rassegna “Un’Estate da Re”.
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L’enorme sfera di oltre 3 metri di diametro, che simboleggia il Pianeta Terra, al centro della scena, è un elemento visivamente potente che richiama l’attenzione del pubblico. L’interazione di Bolle con questa sfera attraverso movimenti di grazia e potenza crea un’atmosfera magica e coinvolgente. La musica originale di Quarta accompagna il movimento di Bolle, aggiungendo un elemento emotivo e poetico alla performance.
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Ma la bellezza di “Sphere” va oltre l’aspetto estetico. La coreografia sembra trasmettere un messaggio profondo sull’importanza di prendersi cura del nostro pianeta. Bolle danza con passione e amore, comunicando al pubblico un messaggio di speranza e ottimismo riguardo al futuro del nostro mondo. La performance invita il pubblico a riflettere sulla necessità di agire per proteggere l’ambiente e per essere consapevoli delle sfide ambientali che affrontiamo.
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L’esibizione di Bolle unisce l’arte, la danza e un messaggio sociale, quello che lascia è un’impronta duratura nella memoria degli spettatori. “Sphere” è una performance che va al di là dello spettacolo di danza, parlando direttamente al cuore e all’anima del pubblico, spingendoli a riflettere sulla responsabilità di prendersi cura del nostro pianeta per le generazioni future.
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Bolle desidera che la danza sia estetica e pura, ma anche in grado di trasmettere messaggi importanti. Con “Sphere“, sembra che abbia raggiunto questo obiettivo, unendo la bellezza del movimento e della coreografia con un forte messaggio di consapevolezza ambientale.
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Il passaggio dalla coreografia futuristica di “I” a un ritorno alla Terra e al contatto ancestrale con la natura evidenzia la dualità tra il progresso tecnologico e il bisogno di riconnettersi con l’essenza umana e il nostro ambiente naturale.
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Prodotto da ARTEDANZASRL, Roberto Bolle and Friends è il secondo appuntamento dell’VIII edizione di Un’Estate da RE, rassegna programmata e finanziata dalla Regione Campania (fondi POC 2014-2020), organizzata e promossa dalla Scabec in collaborazione con il Ministero della Cultura, la Direzione della Reggia di Caserta, il Comune di Caserta e il Teatro Municipale “Giuseppe Verdi” di Salerno con la direzione artistica del Maestro Antonio Marzullo.
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Nello spettacolo, oltre a Roberto Bolle, si sono esibiti alcuni dei più importanti ballerini del mondo: Bakhtiyar Adamzhan (Astana Opera, Astana), Timofej Andrijashenko (Teatro alla Scala, Milano), William Bracewell (The Royal Ballet, Londra), Travis Clausen-Knight (International Guest Artist), Maria Eichwald (International Guest Artist), Nicoletta Manni (Teatro alla Scala, Milano), Yasmine Naghdi (The Royal Ballet, Londra), Madoka Sugai (Hamburg Ballet, Amburgo), Casia Vengoechea (International Guest Artist), con il pianista Marcelo Spaccarotella.
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I dieci ballerini hanno dato vita a un programma sorprendente: Tre Preludi (coreografia di Ben Stevenson, O.B.E), Il corsaro (coreografia di Marius Petipa), Les Indomptés (coreografia di Claude Brumachon e ripresa coreografica di Benjamin Lamarche), Don Chisciotte (coreografia di Marius Petipa), In Your Black Eyes (coreografia di Patrick de Bana), Coppelia (coreografia di Arthur Saint-Léon), Thaïs (balletto di Roland Petit), “I” (coreografia di Philippe Kratz), Sphere (coreografia di Mauro Bigonzetti, set e light designer di Carlo Cerri e realizzazione grafica di OOOPStudio), con musiche di Wim Mertens, Sergej Rachmaninov, Ezio Bosso, Riccardo Drigo, Ludwig Minkus, Léo Delibes, Jules Massenet, Soundwalk Collective, Alessandro Quarta. Light designer: Valerio Tiberi.
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