Salut, il brindisi di Mallarmé

Salut, il brindisi di Sthéphane Mallarmé
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Il tema del brindisi non è nuovo. In momenti di liberazione tirannica, come in Alceo ed Orazio, nella lirica, famoso il Libiam della Traviata del Verdi o in contesti meno solenni, indica un momento di tripudio. Anche Stephane Mallarmé, famoso poeta francese ottocentesco, scrisse una poesia a tema, di cui oggi analizziamo il contenuto. Sul poeta potete trovare diverse notizie su enciclopedie o siti on line.

Salut, il brindisi di Mallarmè

Il componimento, intitolato Salut, di cui riporto il testo e la traduzione, è tratto da S. Mallarmé Poesie trad. L. Frezza ed Feltrinelli:

Salut

Rien, cette écume, vierge vers
À ne désigner que la coupe;
Telle loin se noie une troupe
De sirènes mainte à l’envers.


Nous naviguons, ô mes divers
Amis, moi déjà sur la poupe
Vous l’avant fastueux qui coupe
Le flot de foudres et d’hivers;


Une ivresse belle m’engage
Sans craindre même son tangage
De porter debout ce salut


Solitude, récif, étoile
À n’importe ce qui valut
Le blanc souci de notre toile.

Brindiamo

Nulla, una schiuma, vergine verso
solo a indicare la coppa;
così al largo si tuffa una frotta
di sirene, taluna riversa.

Noi navighiamo, o miei diversi
amici, io di già sulla poppa
voi sulla prora fastosa che fende
il flutto di lampi e d’inverni;

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una bella ebbrezza mi spinge
né temo il suo beccheggiare
in piedi a far questo brindisi

solitudine, stella, scogliera
a tutto quello che valse
il bianco affanno della nostra vela.

Tra gli ultimi composti, datato 1893, fu recitato dal poeta, in veste di presidente, ad un convegno di letterati. A livello metrico, abbiamo un sonetto di novenari a schema ABBA ABBA CCD EDE. Come figure retoriche, la metonimia vierge vers,  indica il contenuto per il contenitore. Il tema è molto semplice, sebbene arricchito di simbologie: poetare è difficile, come quando si conduce una nave tra i pericoli del mare e bisogna sempre differenziarsi.

Proprio in questi versi, infatti, il poeta sperimenta innovazioni e riesce alla fine a raggiungere il concetto della parola pura, attraverso l’evocazione di una realtà inesprimibile, in cui giocoforza vengono abbattuti i rapporti spazio-temporali e la causalità. Qual è il vero senso della poesia? Mallarmè diventa una sorta di capitano di una ciurma di poeti, visti come sirene benefiche ma condannate quasi all’esilio, pronti a brindare in calici dai quali trabocca la schiuma dello champagne: ora non sono tanti sbandati e isolati ma uniti e pronti a portar avanti il loro progetto e programma poetico.

Si muovono fastueux, festosi v. 7, contro la società,  rappresentata simbolicamente dal v. 8 le flot de foudres et d’hivers, in cui i lampi simboleggiano le critiche e l’inverno la fredda solitudine. Ed ecco la difficoltà di fare poesia, sans craindre même son tangage v.10, nonostante l’ebbrezza poetica, une ivresse belle m’engage v. 9, simbolicamente descritte nella triade del v. 12, solitude, recif, etoile, che rimandano alla solitudine del poeta, alla stella come ispirazione poetica in un mondo terreno inconsapevole delle potenzialità del poeta, alla scogliera, la dura barriera sociale. Tutto ciò rendono il comporre poesia come le blanc souci de notre toil v. 14, come l’affanno della vela dinanzi le difficoltà del mare, proprio come nella realtà contemporanea.