Lo afferma il Segretario Generale CISL FP Campania, in una video intervista di Antonio Magliulo, sul sito Tuttosanità.com:
“È stato necessario fare un passo indietro affinché tutti i presidi avessero i ranghi a pieno regime, ma questo non deve essere considerato un segno di debolezza, anzi è un atto di gtandresponsabilità.
Restiamo comunque fermi nella decisione di scioperare e scendere in piazza per il 13 febbraio noi andremo presso tutte le direzioni strategichr con i nostri direttivi per sensibilizzare i direttori generali sulla vertenza in atto.
Le ragioni di questa decisione infatti sussistono, la Giunta ha scelto di dialogare direttamente con i cittadini, la disintermediazione è in atto. Lo sciopero sicuramente è l’ultima spiaggia ma a volte è anche l’unica arma utile per ottenere una risposta necessaria”.
La vertenza oltre che regionale, ricordiamo, è anche territoriale perché i problemi ancora insoluti sull’area sanitaria provinciale sono numerosi.
Ricordiamo per esempio che a Caserta non si fa un concorso pubblico dal 1990.
I motivi generali dello sciopero:
– Il perdurare del contesto da cui è scaturita la proclamazione dello stato di agitazione del giorno 18 novembre 2019;
– La mancanza di dialogo che dura ormai da mesi e che denota la mancanza di volontà della Regione Campania di affrontare un percorso fruttuoso e responsabile;
– L’irresponsabilità della politica nonostante le numerose richieste di avviare un confronto.