Continua il successo delle cene culturali “Sao ko kelle terre – a cena per conoscere i prodotti di terra di lavoro“, ciclo che rientra nell’ambito di “Capua il Luogo della Lingua“, il festival culturale diretto da Giuseppe Bellone. La sera di giovedì 18 maggio 2023 si è svolto il secondo appuntamento della serie, sempre presso il ristorante Matres di Capua, a Palazzo Lanza.
Protagonista di questa seconda cena è stato l’olio extravergine d’oliva dell’azienda Olivicola Ragozzino / De Marco di Pontelatone (Ce), azienda che di recente ha ottenuto la gestione dell’oliveto del Belvedere di San Leucio. La serata è stata condotta, come sempre, dalla giornalista Michela Formisano coadiuvata da Manuel Lombardi, presidente di Coldiretti Campania. L’olio che gli ospiti hanno potuto gustare durante la cena è stato raccontato da Mena Luogo dell’azienda Ragozzino De Marco.
L’azienda di Pontelatone ha portato ben 3 etichette di olio: Dunum, Don Raffè, Corniola. Naturalmente, tutti gli oli dell’Azienza Olivicola Ragozzino / De Marco sono extravergini di oliva di qualità superiore e da olive 100% italiane.
L’oliva “Corniola” dà il nome alla prima delle 3 etichette. “Quest’olio è un Monocultivar, ovvero ottenuto da una sola oliva che abbiamo recuperato – spiega Mena Luongo – L’oliva Corniola è una varietà molto antica tipica del territorio compreso tra Pontelatone, Sant’Angelo in Formis e Giano Vetusto. Noi l’abbiamo recuperata ed è diventata Presidio Slow Food. I contadini avevano abbandonato questa varietà perché aveva una bassa resa. Abbiamo ritrovato degli esemplari secolari, abbiamo impiantato di nuovo questa varietà e lavoriamo l’oliva acerba così da avere un olio ricco di polifenoli, dalla bassissima acidità e dalla qualità molto alta”.
“Gli altri due tipi di olio sono dei blend, cioè realizzati con olive di tipo diverso – Continua Mena Luongo – Nel Don Raffaè c’è una base di Corniola che, insieme ed altre olive, danno un’intensità di amaro e piccante ed un maggiore sentore fruttato. Don Raffaè e Corniola sono due linee di prodotto biologico.
L’ultima bottiglia è la nostra linea di prodotto più recente, l’abbiamo chiamata Dunum perché è questo olio è il primo dono della terra, essendo ottenuto dalle olive appena nate. Le olive sono raccolte nella prima metà di settembre, quindi sono molto acerbe e verdi. In questo modo la resa è molto bassa ma la qualità altissima. Ne risulta un olio un po’ più amaro e piccante rispetto agli altri due. La forma della bottiglia ricorda il portale Trebula Balliensis”.
Il Menù
Lo chef del ristorante Matres ha messo a punto il menù della cena ispirandosi agli olii protagonisti della serata.
Come antipasto è stata servita una panzanella di pane raffermo insaporito con acqua ed aceto, sbriciolato insieme a pomodorini, cetrioli e cipolla rossa, con mozzarella stracciata a mano, basilico ed olio Dunum a crudo;
Per primo è stata servita una passata di ceci con crostini, rosmarino fritto ed olio Don Raffaè;
Il secondo piatto era un branzino su vellutata di spinaci e soffice di patate col olio Corniola;
Come dessert i commensali hanno potuto gustare una mousse al caffè con panna;
I piatti sono stati accompagnati da una Falanghina IGT dell’azienda Antica Fattoria.
Il prossimo appuntamento di “Sao ko kelle terre” è per giovedì 25 maggio alle 20:30. Protagonista della prossima cena sarà il Carciofo Capuanella, varietà di carciofo tipica di Capua, riconosciuta come Prodotto tipico dalla Regione Campania.