La Confederazione Cisl si è riunita in questi giorni con le federazioni della Felsa e della Cisl Fp di Caserta, presenti il Segretario Generale Giovanni Letizia, il segretario Nicola Cristiani, il Segretario Cisl Fp Franco Della Rocca ed il Coordinatore provinciale Felsa, Angelo Iodice Magliacano, per fare un’attenta analisi del territorio sulle problematiche occupazionali del comparto sanità a seguito delle ultime novità introdotte dalla legge di Bilancio.
Questo nuovo provvedimento fa sì presagire e sperare in novità positive ma di fatto demanda alle regioni, nel rispetto dei piani assunzionali, il tavolo delle stabilizzazioni per tutti gli operatori sanitari precari a tempo determinato e assunti nel periodo Covid, compresa la possibilità finalmente di internalizzare tutte quelle mansioni come gli Oss ad esempio, in appalto tramite ditte e cooperative che hanno prestato servizio presso le Asl.
Cosa sta succedendo a Caserta? Questa delibera di proroga dei contratti del lavoratori CO.CO.CO. e CO. CO.PRO. non piace al sindacato e non piace al personale precario che da anni presta servizio alla ASL di Caserta.
Gli enti del SSN possono (non devono) reinternalizzare i servizi appaltati (in coerenza con il PTFP, un limite da tenere presente) e avviare procedure selettive del personale da impiegare per l’assolvimento delle funzioni reinternalizzate.
Ciò prevedendo la valorizzazione, anche attraverso una riserva di posti non superiore al 50% di quelli disponibili del personale impiegato, e mansioni sanitarie e socio-sanitarie corrispondenti nelle attività dei servizi esternalizzati che abbia garantito assistenza ai pazienti in tutto il periodo compreso tra il 31 gennaio 2020 è il 31 dicembre 2021 e con almeno 3 anni di servizio.
“A nostro giudizio – sostiene il sindacato – si tratta solo di una soluzione temporanea. Questo tempo deve servirci per fare un’attenta analisi delle unità di personale precario presenti in azienda, in modo da rapportarlo al Piano del Fabbisogno del personale, alle disposizioni della Legge di bilancio appena approvata e alle norme e direttive regionale esistenti in materia“.
Allo stato dei fatti, i lavoratori somministrati che hanno perso il lavoro e coloro che a breve rischiano di perderlo lanciano un ultimo appello alle istituzioni.
“E’ mortificante, angosciante ed ingiusto – riferisce una lavoratrice – che 8 dei nostri colleghi, aggiunti agli altri 8 già licenziati a novembre, personale che lavora da addirittura 20 anni in Azienda ospedaliera di Caserta come tutti noi, debba perdere così il proprio sostentamento.
Soprattutto adesso che l’Azienda ospedaliera è comunque in emergenza, noi che abbiamo garantito i Lea con appalti vari e somministrazione da più di due decenni, in questo momento perdiamo il lavoro in quanto l’Azienda Ospedaliera ha ritenuto indire un avviso pubblico solo per titoli.
Ciò ha danneggiato fortemente noi lavoratori somministrati, più volte abbiamo chiesto alle istituzioni preposte, alla regione, alla politica, ai consiglieri regionali, di trovare una soluzione per noi lavoratori della provincia di Caserta, più volte succubi di una politica centralistica napoletana. Ed ora poco alla volta tutti noi, circa 62 OSS andremo a perdere il nostro posto di lavoro”.
Il Segretario Cisl Nicola Cristiani con delega alla sanità ribadisce le richieste Cisl: “Siamo pronti al confronto con la Regione Campania e con l’ASL CASERTA a partire da subito. Va riconosciuta dignità a questi lavoratori precari, che hanno data un fattivo contributo all’emergenza pandemica da Covid 19 e al mantenimento del Livelli Essenziali di Assistenza. Lavoro svolto con competenza e professionalità, anche in situazioni e momenti difficile come quelli attuali. Questo patrimonio di esperienze e di competenze non deve essere assolutamente disperso“.
“Ci appelliamo al Presidente De Luca – continua il segretario – alla Regione, ai consiglieri regionali del territorio di Caserta e al sindaco di Caserta affinchè venga attuato quanto previsto dalla legge di bilancio di fine anno del governo. Questa com’è noto, prevede una reinternalizzazione dei servizi appaltati e una possibilità per i lavoratori somministrati di riservare il 50% dei posti disponibili, nel rispetto dei piani triennali di assunzione e del bilancio della spesa del personale della Regione Campania.
La Cisl FP regionale si è mossa immediatamente chiedendo un incontro a De Luca affinché ci sia un tavolo con tutte le organizzazioni sindacali per concordare ed emanare disposizioni di linee guida alle aziende sanitarie e aziende ospedaliere del territorio.
La Funzione Pubblica, la Felsa e la Cisl Confederale di Caserta chiederanno al Direttore Generale Ferdinando Russo e al Direttore Sanitario Gaetano Gubitosa di convocare le OOSS e, nelle more, di avere un atto ricognitivo di tutto il personale precario sia quello assunto in emergenza covid sia per quanto riguarda i circa 300 precari della Asl di Caserta, COCOCO COCOPRO“.