Due perizie su tre sono d’accordo. Dopo tre anni di indagini ancora insieme
Cosa dovrebbero pensare dei genitori che scoprono che la propria figlia di 15 anni ha una relazione col suo professore di 45 anni? A voi la risposta, ma sappiate che nessuna sarà corretta, o quasi. Qualcuno forse ricorderà la storia che chi vi scrive si accinge a raccontare. Tutto accadeva circa tre anni fa, diventando il caso giudiziario più curioso d’Italia. La storia si è finalmente conclusa da qualche giorno davanti al Gup Dario De Luca e il risultato è davvero un bel colpo di scena. A spiegare la vicenda giudiziaria è stato un articolo del Messaggero a firma di Federica Zaniboni. Ma proviamo a sintetizzarlo senza trascurarne i dettagli.
L’inchiesta prese il via nel 2020 su denuncia dei genitori della studentessa reggiana. “Un rapporto sempre più intimo” – scrive Zaniboni – “che in poco tempo passa dall’affetto platonico al contatto fisico”. Incontri dentro e fuori dalla scuola, ma tenuti attentamente nascosti fino a quando, a smascherare la coppia, è una visita ginecologica. Da qui la scioccate scoperta, partono gli accertamenti investigativi e il professore della scuola frequentata dalla 15enne è subito indagato per violenza sessuale su minore.
Come da protocollo intervengono gli assistenti sociali e il Pubblico Ministero incarica uno psicoterapeuta per svolgere una perizia. L’intento era chiaro: serviva approfondire la storia d’amore. Le ricerche del consulente tecnico del pm da subito portano ad una conclusione: l’abuso non c’è stato! Per il perito era assolutamente da escludere uno “stato di inferiorità da parte della ragazzina” rispetto a quell’uomo di trent’anni più grande.
Il colpo di scena
Al contrario di quanto si potesse credere, non solo la ragazzina non era soggetta ad un timore reverenziale, bensì tra i due c’era – e c’è a tutt’oggi – un sentimento di vero amore. Il pm, allora, soltanto pochi mesi fa ha richiesto l’archiviazione del procedimento, perché non v’è stato abuso di autorità né plagio verso la giovane reggiana. Quella che è finita davanti ai giudici è perciò soltanto “una normale relazione sentimentale”. Così “l’esito delle analisi – conclude l’articolo di Zaniboni – [è stato] discusso davanti al giudice per l’udienza preliminare” e sempre in quell’occasione hanno preso in esame anche “le consulenze di parte: quella disposta dalla difesa dell’uomo e quella dei consulenti della famiglia”.
La prima ha confermato quella dell’accusa. Due periti su tre sono certi di poter escludere la violenza. Anche il giudice è convinto e quindi è archiviazione. D’altra parte, nonostante le vicissitudini, i due hanno continuato la storia d’amore insieme. Lei ora 18 enne, lui quasi 50 anni, ma alla fine anche stavolta Virgilio aveva ragione: l’amore vince su tutto: e noi cediamo all’amore.