Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”: un orgoglio per Caserta

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Lo scorso martedì 12 febbraio presso il Teatro Comunale “Costantino Parravano” di Caserta si è tenuta la presentazione del libro intitolato “Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli” a cura di Giosi Amirante, Rosanna Cioffi e Giuseppe Pignatelli.

In particolare, Nadia Verdile, giornalista de Il Mattino, ha moderato gli interventi da parte del Rettore dell’Università, Giuseppe Paolisso, della Prorettrice alla Cultura, Rosanna Cioffi, e del professore di architettura e disegno industriale, Cherubino Gambardella.

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Il dibattito si è aperto ufficialmente dopo i saluti del sindaco di Caserta, Carlo Marino, che ha affermato che il volume presentato costituisce una vera e propria rete di colleganza con la conoscenza e la cultura su cui costruire una speranza e una prospettiva per il futuro dei giovani, infatti non si può fare a meno di trattati come questo, in cui, attraverso immagini e parole, si rivede la Campania Felix di un tempo, terra di tante occasioni e bellezze.

In seguito è intervenuta anche l’Assessora alla Cultura, Tiziana Petrillo, che ha invitato i presenti a farsi sostenitori e ambasciatori del libro, poiché costituisce un contributo enorme per il nostro territorio ed è utile a recuperare un senso d’appartenenza, identità e rispetto con quest’ultimo.

Nello specifico il volume presentato è costituito da 320 pagine, in cui si trovano 36 interventi che raccontano la storia dell’intera Provincia descrivendo i 16 dipartimenti attraverso cui si dirama l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”.

Si tratta, però, di un libro fuori commercio, che nasce per essere un dono che serva a celebrare il cambio di denominazione dell’Università, avvenuto a partire dal primo novembre 2016 dopo un parto lungo e difficile che ha visto l’Ateneo, grazie anche al suo straordinario processo di internazionalizzazione, essere fonte di moltissime possibilità per gli studenti.

La logica del nome deriva dal fatto che esiste un’Università che è sparsa su tutto il territorio della regione Campania e che Luigi Vanvitelli fu colui che restituì a questo splendido angolo d’Italia, ricco di antiche e gloriose memorie oltraggiate dal tempo e da secoli d’incuria degli uomini, la dignità di capitale della bellezza, dell’eleganza, della maestosità e della sapienza.

Una nuova identificazione all’Università è stata data anche grazie al cambio del logo attraverso un processo durato ben 7 mesi, che ha visto la nascita della famosa V accompagnata dai due punti simbolo di apertura al mondo della conoscenza e dell’internazionalizzazione.

È nata così una nuova Università, non solo Università del sapere, ma una vera e propria azienda, un motore di sviluppo del territorio, che è in grado di attrarre le persone per creare talenti che servono all’industria.

Tutto ciò avverrà anche grazie all’inaugurazione dell’Officina Vanvitelli, un formation lab situato a San Leucio dove si andranno a formare dei talenti per la moda.

Si tratta, dunque, di una trasformazione, che non è sicuramente terminata, che vuole imprimere all’Università un concetto aziendalistico per poter emergere e gestire una mole di informazioni e attività che andrebbe persa se avesse una visione più antica e meno attuale.

In seguito, la Prorettrice, Rosanna Cioffi, ha affermato che questo non è un libro d’occasione, non nasce su una committenza, ma è il frutto degli studi di molti degli esperti che militano nell’Ateneo assieme ai loro allievi che stanno continuando queste ricerche anche in una chiave contemporanea.

Il suo personale invito, quindi, è stato quello di osare la modernità, il coraggio del cambiamento, in cui si va ad inserire la costruzione di una sede del “potere” dell’Università come linea guida delle attività, ovvero il Rettorato di Caserta.

Riguardo quest’ultimo si è espresso il professore Cherubino Gambardella, che ha affermato che si tratta di un progetto che ha una grande inerzia urbana dalla forte valenza simbolica.

L’importanza dell’architettura, infatti, è fondamentale per considerare gli spazi pubblici comuni della città, per trasmettere conoscenza, scambiare opinioni, mettere in gioco energie e mettere in atto strategie.

Infine, la giornalista Nadia Verdile ha concluso dicendo che la persona che riceve in dono il libro, riceve automaticamente un pezzo di questa Terra che è veramente straordinaria, che non ha niente a che fare con quello che viene raccontato da una parte infelice della politica, ma è la parte più vera e più bella della generazione che sta sbocciando, attraverso le radici di una grandezza rappresentata dai fulcri della cultura d’Italia: l’antica Capua, l’Aversa Normanna, la Caserta Borbonica.

Noi tutti dobbiamo essere orgogliosi di aver incontrato questa Terra, che gode di una storia meravigliosa.