Si è tenuta questa mattina la conferenza stampa di Borghi DiVini, la manifestazione che celebra la “Festa del Casavecchia” dal 28 agosto al 13 settembre e che vede il vino Casavecchia protagonista di tantissimi eventi culturali, artistici ed enogastronomici, grazie alla rete creatasi tra Formicola, comune capofila, Pontelatone e Castel di Sasso.
All’incontro con i giornalisti erano presenti il presidente della Coldiretti Caserta Manuel Lombardi, i rappresentanti istituzionali dei Comuni: la vicesindaco Loredana Palma (Formicola), la consigliera delegata Sara Di Rienzo (Castel di Sasso) e il consigliere Pierluigi Ciarmiello (Pontelatone). Quindi, il presidente del Consorzio Vitica Cesare Avenia, gli architetti progettisti Giuseppe Miraglia e Rosalba Aurilio. Presenti anche le quattro Pro Loco coinvolte nella manifestazione: Formicola (Il Caprario) con la presidente Rossella Palmieri, Castel di Sasso (La Castellana) con Salvatore De Matteo, Pontelatone con Antonio Longo, Treglia (La Tribulana) con Alessandra Isolda.
L’evento sarà articolato attraverso un percorso integrato in grado di mettere in rete tutte le potenzialità del territorio, facendo scoprire ai visitatori i luoghi, il paesaggio, la storia, la cultura, le tradizioni e le tipicità locali, contribuendo così ad accrescere la notorietà del territorio, ma anche a favorire un’economia diretta e indiretta generata dalle presenze attratte dalla manifestazione.
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Si parte il 28 agosto con un itinerario trekking dell’Eremo e visita con degustazione alle Fattorie Alois. La sera “Danza Verticale full Wall” con coreografia di Wanda Moretti.
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Il 29 agosto visita alle Vigne Chigi di Pontelatone e la sera Jazz al Borgo con Virginia Sorrentino e Hammond Trio.
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Il 30 agosto via all’Archeo Dinner dell’antica Trebula Balliensis e dalle 19.90 la Notte dell’antica Trebula con lettura scenica interpretata da Eduardo Siravo e Gabriella Casali. Il Casavecchia ci aspetta ancora il 5 settembre con visita e trekking ai borghi di Cisterna, Pontelatone e Vallata. La sera, dalle 19.00 Artare con Giuliajocoso e la Dama della Luna “Orientis Tempus”.
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Siamo già al 12 settembre, all’Eremo showcooking delle tipicità del territorio accompagnate da vino Casavecchia doc. Alle 21.00 Tommaso Primo in concerto nel centro storico di Formicola
Si finisce il 13 settembre dalle 26 alle 17.30 degustazione presso le Cantine Il Verro a Formicola per chiudere in bellezza con il Premio Casavecchia Doc alle 21.00 nel centro della città.
Il vino Casavecchia
“Il vino Casavecchia, a gradazione alcolica 13,5%, ha un intenso colore rubino con unghia violacea. Il corpo è estremamente complesso con tramatura intensa, al naso profumato di giuggiole, piccoli frutti rossi e note speziate; si apre con lentezza sul palato, facendo emergere sentori di sottobosco, ribes, mirtilli, mora, prugna, ciliegia, erba e spezie, intrisi con fragranze di rosa canina e violetta. All’esame gustativo risulta molto equilibrato con ottima rispondenza gusto-olfattiva, la persistenza è lunga e ammandorlata con ritorno di cioccolato, caffè e pepe nero.
Il vino Casavecchia si accompagna a piatti molto complessi, ricchi di gusto e di buona consistenza, come ragù di cinghiale, capretto al sugo, brasati, bolliti di manzo, costate di maiale alla brace, formaggi stagionati.
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I contadini del luogo raccontano di un vecchio rudere situato nella masseria “Ciesi” di Pontelatone, lungo la via Latina che collegava Capua ad Alife. Presso questo rudere, tal Scirocco Prisco, vissuto a Pontelatone tra il 1875 e il 1962, trovò verso la fine del XIX secolo la prima vite di Casavecchia. Cominciò a riprodurla per propaggine e da Pontelatone si diffuse nei comuni di Castel di Sasso, Liberi, Formicola, fino a Piana di Monte Verna, Ruviano e Castel Campagnano.
Fu chiamata l’uva “e chella casa vecchia”, da cui Casavecchia. Una seconda tradizione vuole per il vino Casavecchia un’origine millenaria: si tratta cioè dell’uva del vino Trebulanum, bevuto dai legionari romani e menzionato da Plinio il Vecchio nel XIV libro della Naturalis Historia.
Pare che il Trebulanum provenisse da Trebula Balliensis, l’odierna Treglia, che sia sopravvissuto all’epidemia di oidio del 1851 per poi essere rinvenuto alla fine del XIX secolo. Il Casavecchia di Pontelatone, rosso e riserva, col D.M. dell’8 novembre 2011, è stato riconosciuto nel disciplinare DOC. In seguito al decreto del 17 luglio 2002 è stato iscritto, inoltre, nel catalogo nazionale della Varietà dei vini del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.” (Fonte: https://guideslow.it)